“Non era zucchero, era eroina”.
Partiamo dalla fine del post pieno di sdegno su facebook di un nostro concittadino che ieri sera ha affidato ai social l’immagine imbarazzante che gli si è manifestata sotto gli occhi.
Senza alcuna paura, senza alcun imbarazzo.
Erano circa le 21 e mentre da un lato del centro storico si tentava di far cultura in piazza Cattedrale, sfidando le temperature gelide, dall’altro – nei pressi di Arco Galliani – serenamente tre giovani armati di cucchiaio, accendino e siringhe, erano alle prese con l’eroina.
Sostanza che da metà degli anni ’80, per un decennio, ha ridotto in frantumi (persino uccidendo) la vita di molti giovani dell’epoca.
Ieri la coppia di amici, un ragazzo e una ragazza, erano lì per provare la “nuova” frontiera della droga – che torna prepotente – con un terzo giovane, più esperto.
Non hanno fatto una piega, nonostante gli sguardi dei passanti. Tutto normale.
Perché tanto se per fumare una sigaretta a 18 anni ci si imboscava, adesso non si ha più paura nemmeno di drogarsi in pubblico. E non si tratta di essere moralisti o bigotti, ma di aver visto troppa gente star male, morire, e ci si augura di non vederle e raccontarle mai più certe brutture.