Premessa indispensabile. Il nesso di causa-effetto non sarà mai possibile, come per tante coincidenze che prevedono implicazioni scientifiche, ma, intanto, accadono disgrazie in serie e sarebbe bene fermarsi un attimo a riflettere.
Già, al netto delle fake news che ci piovono addosso cotidie, dopo lo tsunami chiamato Covid-19 – anche su come questo virus letale si è diffuso, è stato sottovalutato e persino affrontato, ci sarebbe da scrivere, ma transeat…- e relative vaccinazioni varie si sono moltiplicati casi di infarti e ictus fra giovanissimi e persone dell’anagrafe non ancora del tutto autunnale e finanche fra gli atleti professionisti di numerose discipline sportive. Anche nella nostra città si stanno registrando decessi a causa di arresti cardiaci improvvisi.
Al riguardo, possiamo citare una interrogazione presso il Parlamento europeo dell’onorevole Francesca Donato che richiama “uno studio tedesco sulle autopsie di persone vaccinate poco prima di morire“, dal quale risulta che “cinque decessi su dieci siano da ricondurre al vaccino“. Prima, una grande ricerca francese ha assolto i vaccini a mRNA, ma ha osservato pure un “lieve possibile incremento dei rischi di gravi eventi cardiovascolari dopo somministrazione di vaccini adenovirali“, assicurando che “i rischi della vaccinazione restano comunque inferiori rispetto all’infezione del virus“.
Da qualche tempo a questa parte, persino l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, non è più sicura come una volta, e ha raccomandato di aggiungere informazioni di prodotto al vaccino anti-Covid prodotto da Moderna. In casi “rarissimi” – eppure sarebbero milioni – si è verificata la sindrome da perdita capillare (Cls).
“Una condizione estremamente rara e grave che provoca fuoriuscita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, i capillari causando rapidamente gonfiore di braccia e gambe, improvviso aumento di peso, sensazione di svenimento, ispessimento del sangue, bassi livelli ematici di albumina e bassa pressione sanguigna. La sindrome è spesso correlata a infezioni virali, certi tumori del sangue, malattie infiammatorie e alcuni trattamenti farmacologici”.
Il nesso tra Cls e vaccino anti-Covid è “Non facile da stabilire”, per l’Ema. Non facile, ma, neanche impossibile, se è vero che il Prac, l’ente regolatorio Ue, farfuglia che “Non ci sono prove sufficienti per stabilire un’associazione causale tra i due vaccini e l’insorgenza di nuovi casi di Cls”. Come a dire: è così, ma non possiamo ammetterlo. Ecco, questo è il panorama nebuloso che avvolge una questione non proprio irrilevante, dacché tante, troppe famiglie sono state dilaniate da morti imprevedibili, con l’abisso di dolore che ne consegue nel cuore di chi resta. Va bene che la vita contempla biologicamente il suo contrario, nessuno lo nega, ci mancherebbe. Chi può mai credersi eterno? Sappiamo pure che molto potrebbe dipendere da patologie pregresse e da un tutt’altro che corretto stile di vita, ma forse non sarebbe male che chi pilota il carrozzone della sanità e del farmaco – le famigerate, mastodontiche multinazionali e le fantomatiche onniscienti organizzazioni mondiali del settore – cominciasse a meditare su quel che sta accadendo…