Tronchi tagliati, chiome crollate, olive perse nel terreno. Tutto ad un passo dalla campagna olearia e sempre più prepotente l’ombra delle estorsioni. Un panorama desolante che ieri a Bitonto, cuore dell’olivicoltura dell’area metropolitana Barese, ha visto ben 40 alberi di ulivo, in contrada Selva, divelti con inaudita violenza nella notte tra sabato e domenica. L’evento criminoso è stato segnalato dai vigilantes del consorzio Custodia Campi, che hanno scoperto i tronchi centenari spezzati, ma ora sono in corso a tambur battente le indagini degli agenti del commissariato. Sul fatto è intervenuta anche la Coldiretti Puglia che parla di una criminalità che «distrugge in pochi attimi il lavoro di anni degli olivicoltori e, con l’intermediazione, azzera la concorrenza e il libero mercato legale soffocando l’imprenditoria onesta, anche compromettendo in modo grave la sicurezza delle campagne e la qualità dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare l’immagine dei prodotti italiani e il valore del Made in Italy». «La criminalità – prosegue l’organizzazione – opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di guardiania, danneggiamento delle colture, aggressioni e usura». Intanto l’avvertimento mafioso ripropone il tema della sicurezza nelle campagne: «La criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna – conclude Coldiretti Puglia -, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni». Probabilmente un argomento di cui parlare con il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida che proprio venerdì prossimo sarà a Bitonto, ospite di un incontro organizzato da Finoliva Global Service in collaborazione con Cia Agricoltori Italiani.