La Procura Federale ha comunicato la chiusura delle indagini sulla sospetta combine fra Picerno e Bitonto nella gara del 5 maggio del 2019, finita 3-2 per i padroni di casa, che poi si aggiudicarono il campionato. Il dottor Giuseppe Chinè e il dottor Gioacchino Tornatore, dopo aver ricostruito i fatti, incentrati tutti su una somma di 25mila euro che si sarebbero divisi i neroverdi, hanno infatti disposto un rinvio a giudizio per la società pugliese e per sette tesserati, uno allora del Potenza e indagato il dg potentino Mitro. Ritengono, altresì, come si legge nel dispositivo, “di non dover disporre lo stato di archiviazione del procedimento”. Il sodalizio bitontino ha diramato in giornata un comunicato stampa nel quale spiegava la propria posizione: “L’U.S. Bitonto Calcio, con riferimento alla notizia diffusasi nelle ultime ore su alcuni organi di stampa nazionali, relativamente al rinvio a giudizio, da parte della procura federale, di alcuni tesserati e della società, sul presupposto di una responsabilità diretta nella presunta combine relativa alla partita Picerno – Bitonto disputatasi il 5 maggio 2019, si dichiara assolutamente attonita. La società ribadisce la sua assoluta e totale estraneità ai fatti.
Alla luce di quanto emerso dai documenti della Procura Federale, l’U.S. Bitonto Calcio tiene a precisare che si difenderà nelle opportune sedi affinché venga fatta chiarezza sulla propria estraneità e per dimostrare come il suo operato sia stato sempre improntato sul rispetto e sulla condivisione dei valori di lealtà ed etica sportiva.
In attesa che la giustizia penale e sportiva facciano il loro corso e tutto venga chiarito, l’U.S. Bitonto Calcio annuncia che osserverà il silenzio stampa, fin quando non verrà fatta maggiore chiarezza”.