DI PASQUALE FALLACARA
A Bitonto, agli inizi del Novecento, il funambolo, equilibrista di grande fama, Arturo Strohschneider si librò nell’aria percorrendo un filo sospeso su Piazza Cavour, attirando la curiosità e l’attenzione di migliaia di bitontini giunti in loco per ammirare le sue artistiche gesta.
Eclettico equilibrista di origine triestina, vero divo di inizio secolo scorso, i suoi numeri di funambolismo, eseguiti nei primi anni del 1900, rimasero famosi nel tempo e possono essere tranquillamente avvicinati per temerarietà alle imprese odierne: egli stesso si proponeva come “sovrano dell’aria” e assunse un’aura di leggenda, tanto da essere acclamato da migliaia di persone in tutte le tappe dei suoi tour.
Ecco una affascinante descrizione che ne viene data in una cronaca dell’epoca: “Figlio dell’aria, libero da vertigini si cimenta ogni sera e va su e giù, accompagnato da una marcetta suonata da una orchestrina, lungo il filo di steso dal tetto del Duomo a quello del Comune: ottanta metri, a trenta di altezza. La gente si accalca ovunque. Arturo, in verità, è un bel marpione: da un suo cenno, silenzio assoluto: da lassù, conversa, scherza, finge di cadere, fa stare tutti col fiato sospeso quando si sorregge su un sol piede, esegue pantomime e volteggi. Si traveste anche”.
Una cronista scrive: “Il pubblico femminile, che ammira la sua audacia disfidatrice, è ai suoi piedi”. Inoltre, Arturo, dona ingenti quantità di danaro ai Comuni, per I’invio al mare di bambini scrofolosi, grazie alle offerte del pubblico raccolte ogni sera dai militi della Croce Bianca con i loro bussolotti durante gli spettacoli.