BENVENUTI ALL’INT(F)ERNO DELLA SCUOLA
-uno scatolo di cartone per giochi da tavola
-una tovaglia plastificata
-quattro sedie intorno al tavolo di legno in cucina
Siete veramente convinti di sapere cosa fa per voi e a cosa
andate incontro?
Credete veramente agli astri, affinchè vi dirigano verso qualche sentiero
boscoso che credete ripido o perlomeno contrassegnato da un segnale di pericolo
caduta massi?
Niente da fare, avrete investito tanti futili soldi della
vostra esistenza per scarpe da trekking, zaini da escursione e cappellini con
visiera per difendervi dal sole per una vita già programmata. Bene, saremo al giorno
che precede la scuola e ci sveglieremo pressoché tutti alla stessa ora (ognuno
convincendosi di essere strategico) per la sensazionale guerra del “banco in
ultima fila”. L’hanno raccontata in molti, ciascuno con le proprie emozioni.
Ad alcuni sarà andata sicuramente male, sonnecchiando qua e
là, passeranno le restanti ore a rimuginare sulla sveglia impostata alle ore
sei. Altri, più allegri e spavaldi, si sentiranno felici di aver vinto la guerra
a qualsiasi costo, una battaglia da raccontare, chi più chi meno, a qualsiasi
compagno assente all’accaduto necessariamente incontrato per strada.
Alle 8.00 ci ritroveremo magicamente tutti lì, più puntuali
che mai, all’atteso incontro, per l’ultima volta.
Da padroni varcheremo le “porte del martirio” e senza
necessità di guide ci tufferemo nei corridoi, ancora spopolati e carenti di
profumo d’estate. Non saremo gli unici, qualcuno vivrà il fatidico PRIMO GIORNO
per la seconda volta, per la terza e la quarta. Infine, come qualsiasi valido
inferno che si rispetti, ci saranno le matricole, orientate da un qualsiasi
Caronte del momento dall’ingresso della scuola alla loro aula, che traghetta le
anime per i corridoi dell’Acheronte. No cari, non vi sentirete anime dannate
fin dal primo giorno, probabilmente perché avrete ricevuto i rituali onori
funebri, nonché raccomandazioni dai vostri amati genitori, che dovrebbero
portarvi alla salvezza; o magari perché vi sentirete più fortunati di chi,
ancora indeciso, è costretto ad errare senza pace e serenità tra la nebbia del
fiume, pari a un non vedente.
In questa prime tre ore, i custodi dei vari cerchi (anche
detti professori) si alterneranno ora dopo ora, disquisendo sulle loro
intenzioni. Tra uno sbadiglio e l’altro, accorderemo le loro proposte finendo
sempre per perdere l’attenzione a guardandoci attorno e considerare che “non
siamo proprio cambiati per niente”, lo sguardo si poserà successivamente sul
muro imbrattato di ricordi che, pur essendo stato rintonacato rimarca ancora la
divertente distinzione tra settore PLEBE e settore NOBILTA’.
Qualche urlo dall’esterno, saluti affettuosi dai compagni
delle altre classi, riuscirete a notare come tutti possano essere più
indaffarati di voi, nonostante sia il primo-ultimo giorno di scuola. Che reali
o meno siano questi impegni rimarrete inchiodati lì, nella tranquillità
inaspettata del cielo patinato di bianco, considerando che tuttavia “il suono è
il lamento dell’ideale” e di conseguenza le loro azioni saranno vane, pari
all’idea di suono emesso da queste ultime.
Concludiamo la giornata con una foto ricordo, postata
prontamente su facebook insieme a quella di tutti gli studenti dei paraggi
mangiandoci la testa su quale possa essere la descrizione più originale e che
faccia colpo tale da ricevere tanti ‘like’.
Siete ancora sicuri di avere la vostra vita in mano?
Bene,
ora sedetevi e cominciate a giocare, sono aperte le danze e le iscrizioni per
qualsiasi nuovo arrivato.