Un arresto e il sequestro di oltre mezzo chilo di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina il risultato, nella giornata di ieri, dell’attività della Polizia di Stato che prosegue serrata a Bitonto, dopo che il Questore Carmine Esposito ha disposto l’esecuzione di servizi interforze ad “Alto Impatto” nei giorni successivi al grave fatto di sangue accaduto lo scorso 30 dicembre.
I poliziotti del Commissariato hanno fatto irruzione in uno stabile apparentemente abbandonato, smantellando un’ulteriore base logistica di spaccio, questa volta operante nella cosiddetta area del “Ponte”, una delle tre aree di spaccio del centro storico bitontino insieme a quella di Porta Robustina e di San Luca.
Gli uomini della Polizia di Stato, dopo aver circondato l’area nelle prime ore del mattino con l’ausilio del reparto Prevenzione Crimine ed aver sfondato la porta d’ingresso, hanno trovato all’interno una vera e propria “sala di controllo”, la terza riscontrata nel centro storico.
Proprio grazie all’ausilio delle telecamere di cui il posto era dotato, l’uomo all’interno, notato l’arrivo delle FFOO, ha cercato di fuggire attraverso i tetti portando con sé un borsone, dato che la zona era stata cinturata dai poliziotti.
Vistosi scoperto, ha cercato di disfarsi del borsone lanciandolo all’interno di un terrazzino adiacente, per poi rifugiarsi in un’attigua abitazione dove è stato prontamente raggiunto e bloccato.
Gli Agenti hanno recuperato il borsone anzidetto ed all’interno hanno rinvenuto circa mezzo chilogrammo di sostanza stupefacente già suddiviso in dosi e pronto alla vendita (marijuana grammi 324, hashish grammi 101, cocaina grammi 20,8).
All’interno dell’abitazione sono stati trovati un monitor da 40″ su cui confluivano le riprese di 8 telecamere a colori, il cui raggio d’azione inquadrava parte della via Solferino, via Sant’Andrea, via Arco di Cristo, piazzetta Salluzzo, vico Annunziatella e via Germano, vie perimetrali la “piazza” di spaccio in parola.
L’arrestato, Sabba Michele, classe 94, pregiudicato, è stato condotto presso la Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il giovane, vicino al gruppo criminale dei Cipriano, si era reso protagonista della sparatoria del 2013 in piazza Partigiani per cui aveva scontato una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione per tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco.