Nel corso della scorsa nottata, nelle campagne di Bitonto, lungo la strada ferrata della linea Bari Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Molfetta e quelli della locale Stazione, grazie ad un capillare servizio di controllo del territorio, finalizzato al contrasto del cosiddetto “furto di rame”, predisposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari, nelle provincie di Bari e BAT, hanno arrestato, in flagranza di reato, quattro bitontini, denunciandone altre tre perché accusati di essere gli autori del furto del cosiddetto “oro rosso”.
Era da poco passata la mezzanotte quando è giunto l’allarme al numero d’emergenza 112 della Compagnia Carabinieri di Molfetta, che segnalava un’ interruzione di corrente lungo la ferrovia che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto. I ladri erano però ignari che, allo scopo di contrastare il crescente fenomeno dei furti e danneggiamenti dei cavi di rame ai danni delle “Ferrovie dello Stato” e della “Ferrotramviaria Bari Nord”, da diverse notti erano svolti continui servizi di appostamento nelle campagne da parte di personale del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, ed in particolare di quelli della Compagnia di Molfetta, lungo la strada ferrata che attraversa diversi comuni del Nord Barese, quali per l’appunto Terlizzi e Bitonto.
Sono stati intercettati cinque individui, riconosciuti immediatamente, perché volti ormai noti alle forze dell’ordine. Nonostante la presenza dei militari, i malviventi sono riusciti a raggiungere un’autovettura Alfa Romeo 147, di colore grigio e nascosta fra gli alberi, risultata successivamente rubata qualche giorno prima a Molfetta, per darsi alla fuga. Agganciati al dispositivo di traino del mezzo c’erano già circa 400 metri di cavi di rame sguainato. Ne è nato un inseguimento nella campagna, fra gli alberi di ulivo. Un militare ha rischiato di essere investito. Braccati, i ladri hanno abbandonato l’auto e il carico prezioso, dividendosi. Dopo pochi minuti, una pattuglia del 112 ha bloccato, a qualche centinaio di metri, a bordo di una Fiat Punto di colore bianco, condotta dal padre di uno dei ladri, tre dei fuggitivi che si sono arresi. All’appello mancavano ancora due dei cinque autori del furto. Verso le 02.30 circa due giovani, a bordo di una Fiat punto di colore verde, in uso ad uno dei due, sono stati intercettati nei pressi della loro abitazione; ne è scaturito un inseguimento con cui uno dei ladri si è guadagnato la fuga, mentre il conducente è stato bloccato e portato in caserma.
Immediate perquisizioni, effettuate presso alcuni depositi di mezzi agricoli, in uso e di proprietà del padre di uno dei fuggitivi, hanno consentito di ritrovare decine di numerose centraline elettroniche e volanti di autovetture di vari modelli, decine di ruote, complete di cerchi, attrezzi atti allo scasso, quali tenaglie e pinze di grosse dimensioni, nonché 18 cartucce per fucile calibro 36, prive di marca, detenute senza titolo autorizzativo. Da tale ritrovamento è nato nei Carabinieri il sospetto che la banda si potesse dedicare anche ai furti di auto. Immediati controlli effettuati nei casolari, in località Corchio, zona dove era stata abbandonata l’ Alfa 147, hanno permesso di ritrovare in una casa rurale, di proprietà di un noto pregiudicato bitontino, due quintali di rame, già sguainato e pronto ad essere venduto. Lo stesso è stato segnalato per il reato di ricettazione dei cavi di rame.
I quattro bitontini, rispettivamente di 46, 28, 20 e 31 anni sono stati tratti in arresto e, su disposizione della Magistratura Barese, condotti presso la Casa Circondariale del capoluogo pugliese, accusati, in concorso con l’unico giovane che si è dato alla fuga, ora ricercato, dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell’auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso. Il padre di uno degli arrestati è stato, infine, deferito alla Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale, ricettazione delle apparecchiature elettroniche e dei pezzi di auto nonché per la detenzione illegale munizione da caccia. Le auto utilizzate sono state sottoposte a sequestro, i cavi di rame restituiti alla “Ferrotramviaria s.p.a.”.