“Ti amo chiesa”.
Non è una dichiarazione di forte devozione verso la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, ma una scritta realizzata con pennarello rosa sulle pareti esterne della Cattedrale di Bitonto.
A denunciare l’episodio è il sindaco Francesco Paolo Ricci, che già ad ottobre aveva denunciato un fatto simile ai danni della chiesa di San Francesco d’Assisi: «È con profondo dispiacere che condivido con voi un atto di vandalismo che ha colpito la nostra amata Cattedrale. Qualcuno, con un totale disprezzo per la storia e il rispetto, ha vandalizzato la sua parete esterna con la frase sconcertante “Ti amo chiesa”».
Non è, in realtà, una scritta tanto recente e non è neanche l’unico scarabocchio che sporca e deturpa l’edificio religioso. A far compagnia, troviamo anche i più classici simboli fallici, sempre in voga soprattutto tra i vandali più in erba. E la Cattedrale, più volte presa di mira in passato, non è neanche l’unico sito o monumento storico illecitamente decorato. Scritte e graffiti che oltraggiano storia e senso civico si ritrovano anche sull’Obelisco Carolino di piazza XXVI Maggio, sui tanti edifici storici della città degli ulivi e persino sulla facciata di Palazzo Gentile, sede del Comune di Bitonto.
«Questo gesto è tanto scioccante quanto simbolico – scrive Ricci -. È un triste ricordo di come, troppo spesso, le parole d’amore vengano tradite dalle azioni. Così come non è amore picchiare chi si dice di amare, allo stesso tempo non è amore profanare un bene culturale così prezioso come la nostra Cattedrale».