Alla presenza di monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto, è stata riaperta ieri l’antica chiesa dell’Annunziata, il piccolo ma importante edificio di culto che si erge sulla via che da Bitonto porta verso Palese e verso l’aeroporto intitolato a Karol Wojtila, a ridosso del Parco Regionale di Lama Balice. La chiesetta è stata interessata, negli ultimi anni, da delicati interventi di restauro conservativo, volti a preservarne la struttura e tutto il patrimonio artistico custodito al suo interno. È l’unica superstite tra le chiese rurali medievali nella zona di Lama Balice. Negli immediati paraggi sorgevano altre chiesette, oggi non più esistenti.
La sua storia è antica, come scrive il Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto: «Al crocevia di più territori e memorie (Santo Spirito, Palese, Modugno), è indubitabilmente legata alla storia della città di Bitonto. Risalente probabilmente al XII secolo, subì rifacimenti nel XVI e nel XIX secolo. Interessante, a livello artistico e antropologico culturale, il ciclo di affreschi interno, datato a partire dal XVI secolo».
Sempre contesa tra bitontini e palesini, si trovava in territorio di Bitonto fino al 1928 quando un’ampia fetta del suo territorio (13,5 chilometri quadrati) fu sottratta, insieme alla sua marina Santo Spirito, e annessa a Bari. È detta anche “chiesa dell’Annunziata di campagna” per distinguerla dall’omonima chiesa nel centro di Bitonto, tra piazza XX Settembre e via De Ilderis.
La data scelta non è stata affatto casuale. Il 25 marzo è, infatti, il giorno dell’Annunciazione del Signore. Giorno ideale, dunque, per riaprire al pubblico una chiesa dedicata all’Annunziata, come ha sottolineato anche Satriano, ribadendo il significato religioso della ricorrenza e ricordando come quel piccolo edificio di culto non sia importante solamente dal punto di vista religioso, ma anche storico e sociale. Meta di pellegrinaggi, utilizzata per celebrare il Lunedì dell’Angelo, tanti anni fa, quando la chiesa di campagna era molto più frequentata, fu anche un luogo di svago per le famiglie e per i più piccoli, scampagnate e picnic. Un ricordo confermato anche dai più anziani, che hanno riportato alla memoria le “pasquette” trascorse lì, in quelle campagne.
Folta la presenza di gente accorsa in un luogo che non è solo di preghiera, ma anche di tradizioni antiche e oggi sempre più diradate. Presente alla cerimonia anche il vicesindaco Marianna Legista, che ricorda come i lavori, eseguiti dalla ditta Arcangelo Costruzioni e Restauri con la guida dell’ingegner Emanuele Pagone, siano stati portati a termine grazie a finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e alla collaborazione della diocesi di Bari-Bitonto, della Regione Puglia e dei comuni di Bari e Bitonto.