“In occasione dello scoprimento di una targa commemorativa presso il Servizio per le dipendenze di Bitonto, sono tornato a sollecitare il direttore generale della Asl Bari Montanaro sulle urgenze improrogabili per garantire un servizio sanitario adeguato alla nostra comunità. Sono battaglie che stiamo portando avanti senza bandiere e senza pregiudizi politici, in perfetta sinergia con i cittadini che rivendicano il loro diritto alle cure”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia. “Ho ribadito –aggiunge- la necessità di attivare il Centro per l’Autismo, di cui ho già denunciato la mancata allocazione in un’interrogazione diretta al presidente Emiliano. Ho ricordato, inoltre, tutto il lavoro compiuto fino ad oggi per l’avvio dei lavori di ristrutturazione delle sale operatorie del nostro ex ospedale, che vanno riattivate il prima possibile. Le opere sono quasi concluse, ma pare che per gli ultimi adempimenti si debba mettere mano ai fondi regionali per poter completare l’impianto di climatizzazione nell’area delle sale chirurgiche. Inoltre ho sollecitato la stipula di un protocollo d’intesa da sottoporre alla firma del presidente della Giunta regionale: in questo documento dovranno essere riportati tutti i servizi erogati, le risorse la disposizione, le strumentazioni e il personale necessario a garantire un’adeguata organizzazione della medicina territoriale. Perché le promesse vanno mantenute: con la riconversione dell’ospedale, ai bitontini fu assicurata una rete assistenziale territoriale efficiente, ma siamo ancora molto lontani e Bitonto è l’unico centro del barese con oltre 50mila abitanti a non avere un nosocomio e un pronto soccorso. È per questo che non potevo esimermi dal richiedere al direttore generale della Asl, ancora una volta, il mantenimento dell’apertura H24 del nostro Punto di Primo Intervento, che potrebbe rischiare di subire una riduzione H12 dal prossimo ottobre. A tal proposito, gli ho ricordato che i dati effettivi sugli accessi al nostro PPIT sono diversi da quelli registrati dalla Asl: quest’ultima conta circa 5mila accessi l’anno, mentre i dati riscontrati direttamente presso la struttura parlano di 7500-8mila persone all’anno che, negli ultimi anni, hanno fatto ricorso al PPIT. Numeri da cui si evince l’inopportunità di una riduzione oraria del servizio, che sarebbe un’ulteriore mortificazione. Anzi occorrerebbe un potenziamento, infatti ho chiesto che sia data applicazione alla mia mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che consente l’accesso a consulenze diagnostiche e specialistiche nei casi di urgenza. Su questi temi continueremo a compiere la nostra azione di pungolo –conclude Damascelli- affinché la nostra comunità non subisca una vera e propria desertificazione del servizio sanitario”.