Capita. Non sempre. Ma capita. Di vedere scolpita su una vecchia lastra di pietra in buone condizioni una scena emblematica di profonda solidarietà sociale risalente a tanti anni fa. La lastra è una lunetta databile al XIII secolo, incastrata sulla parete esterna di una
civile abitazione in scesa san Francesco, nel centro storico di Bitonto. Vi è riprodotta una scena ambientata in una casa/torre tardo medievale sormontata da una bella bifora (con i vetri!): tre distinti signori, ben vestiti, composti ed educati, mangiano comodamente seduti
ad una tavola imbandita con piatti e cibi mentre un altro li osserva dall’alto di una finestra, un po’ perplesso. Poi, lasciata semichiusa la porta d’ingresso (il chiavistello è scostato), incorniciata in un bell’arco romanico, compare davanti ad un gruppo di uomini accalcati attorno ad un tavolino su cui sono disposti piccoli pezzi, forse, di pane. Anche lui è vestito elegantemente, ha i capelli pettinati che terminano in un boccolo, il braccio destro
all’altezza del cinto, nella mano sinistra stringe un piatto appoggiandolo alla spalla: la sua altezza superiore a quelle delle altre figure e la lunga ed elegante tunica, sotto la quale indossa una maglia che gli copre l’avambraccio destro fino al polso, confermano che si tratta di un signore. Animato, sembra, da un intento caritatevole e pronto a compiere un gesto di solidarietà cristiana verso i nove uomini ammassati a destra. Che, invece, per le espressioni sofferenti e gli atteggiamenti dimessi, sono povera gente.
La scena è, forse, commentata da un’iscrizione, presente nella fascia sottostante:
… TURRANORUM SIGNANTUR FESTA VIRORUM P(ro)CESSUS Q(u)ORUM RECTE
FIT REGULA MOR(um).
Si tratta di un commento duro: è riprovevole che uomini, impegnati a festeggiare in
casa mentre fuori si vive poveramente, non escano da essa per fare un’opera di bene
seguendo la regola (cristiana) del buon comportamento.
L’iscrizione, in caratteri gotici eleganti ed accurati ed in un latino corretto, che
accetta anche un neologismo (TURRANORUM, cioè abitanti di una torre) ed utilizza poche abbreviazioni tipiche dell’epigrafia romana, invita ad applicare il precetto francescano (anche benedettino) della temperantia e della paupertas, la cosiddetta regula morum, che, nel nome della solidarietà cristiana, chiede maggiore attenzione per chi vive miseramente.
Come sempre, un “monumento” parla il linguaggio delle immagini e quello della scrittura, che ci sembrano univoci in questo pregevole bassorilievo, scoperto sul finire del
1998 da alcuni concittadini (Gaetano e Carmela Minenna, Roberto Colangiuli). Essi, intuita
la presenza di qualcosa d’artistico nelle crepe di un intonaco scalcinato, la segnalarono subito al prof. Stefano Milillo, appassionato cultore di storia ed arte bitontine e responsabile del
Centro Ricerche, il quale fece ripulire il manufatto, legato, a suo parere, alla presenza di una
chiesetta dedicata a Santa Maria della Scala in quell’area. L’Ispettore Onorario ai Beni
Culturali di Bitonto, Antonio Castellano, comunicò tempestivamente la scoperta alla
Soprintendenza artistica, che, con nota n. 32137/98, sottopose a tutela il bassorilievo.
Seguirono gli interventi puntuali e motivati di Vito Carlo Castellano, che lesse nel bassorilievo la “benevolenza del signore” (DaBitonto, febbraio/marzo 1999) e, molto tempo dopo, di Giacomo Annibaldis, che provò ad interpretare l’epigrafe e il contesto culturale di
riferimento (Studi Bitontini, n. 103/104, 2017), fornendo preziose informazioni.
Passati ormai quasi venticinque anni dalla sua scoperta, crediamo sia arrivato il momento di festeggiare le “nozze d’argento” fra la lunetta medievale di scesa san Francesco e la Città di Bitonto con un bel regalo: renderla fruibile al vasto pubblico. Chiaramente bisogna avviare quanto prima le procedure necessarie per salvaguardare il bel manufatto, prelevandolo, restaurandolo ed esponendolo in un luogo idoneo. Non ci sembra occorrano tempi lunghi ma solo buona volontà ed impegno per consegnare un bel regalo di Natale alla Città tutta; forse, migliore di tante luminarie.
Poiché lo speriamo vivamente, giriamo la richiesta al Sindaco ed all’
Amministrazione Comunale, che sappiamo sensibili a riguardo, nonché a cittadini ed associazioni, che invitiamo a costituire un comitato per valorizzare una testimonianza preziosa ed interessante di storia ed arte bitontine.