Nella notte fra il 17 e il 18 settembre, a Bitonto, sono stati rubati 80 quintali di uva da vino: 40 di qualità Trebbiano, altrettanti della varietà Montepulciano. Il furto è stato commesso ai danni di due diversi produttori della zona. I ladri si sono introdotti nottetempo nei vigneti, rubando l’uva raccogliendola dalla pianta, dunque evidentemente equipaggiati e organizzati per compiere il furto impiegando anche diverse ore. I viticoltori, stamattina, una volta giunti nei vigneti si sono ritrovati a constatare l’amara sorpresa. “Ai produttori danneggiati, vogliamo esprimere la nostra solidarietà”, ha commentato, con amarezza, Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante. “E’ chiaro, purtroppo, che la solidarietà non basta a ripagare questi viticoltori che, in una notte, hanno visto svanire il lavoro e i sacrifici di un intero anno di lavoro”, ha aggiunto Ardito. Ai danni rappresentati dalla mancata vendita della produzione, si aggiungono quelli arrecati dai ladri ai vigneti. Tutto questo, naturalmente, mette in guardia i produttori della zona e fa salire l’esasperazione degli stessi in modo comprensibile e preoccupante. “Bisogna mettere nelle condizione le forze dell’ordine di avere le risorse necessarie sia a coordinarsi con le guardie campestri sia a incrementare la loro presenza per la prevenzione e il controllo del territorio nelle zone rurali. Diversi produttori stanno pensando di auto-organizzarsi, con ronde notturne nei campi. Non vorremmo che l’esasperazione generasse pericolose situazioni. Per questo chiediamo, come Cia Levante, declinazione provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, che il Prefetto convochi un tavolo per trovare soluzioni adeguate a contrasto di un fenomeno, quello dei furti in campagna, che sta esasperando gli animi e arrecando danni ingenti al comparto primario”, ha proseguito Felice Ardito. “Agli agricoltori, inoltre, rivolgiamo un appello: denunciate ogni episodio di furto, anche quelli meno clamorosi o i tentativi che, per fortuna o per l’intervento puntuale di chi vigila, non sono andati in porto. Ogni elemento è utile alle forze dell’ordine e alla magistratura per mappare e contrastare il fenomeno”. Il problema, tra poco, riguarderà anche la campagna olivicola: la prevedibile diminuzione delle quantità di olive raccolte, tra l’altro, fa presumere un aumento del valore delle stesse produzioni, circostanza che contribuirà a mettere nel “mirino” della criminalità anche la campagna olivicola.