La denuncia, amara e dettagliata al contempo, arriva da un imprenditore agricolo terlizzese, serio e infaticabile.
È la cronaca dell’ennesimo furto nei campi. Una piaga ormai troppo diffusa nelle campagne di Bitonto (e non solo) e che si allarga sempre più.
Leggiamo.
“Questa mattina, 17 ottobre 2024, mio padre si è recato sul mio appezzamento olivetato situato in agro di Bitonto per un semplice controllo di routine. Quello che avrebbe dovuto essere un giro ordinario si è trasformato in una sorpresa amara: il furto di ben 10-12 quintali di olive. Un danno incalcolabile che non solo colpisce il mio lavoro, ma si aggiunge alle già gravi difficoltà affrontate quest’anno, segnato da eventi climatici estremi come la siccità e la grandine.
Come agricoltore e cittadino esemplare, ho fatto quello che è nelle mie facoltà. Ho immediatamente chiamato i Carabinieri, che sono prontamente intervenuti per constatare l’accaduto e successivamente mi sono recato alla caserma dei Carabinieri di Bitonto per formalizzare la denuncia del furto.
Ora, dopo aver fatto il mio dovere, mi aspetto una risposta seria e immediata dalle istituzioni competenti. Questo ennesimo episodio criminale dimostra, ancora una volta, quanto siano vulnerabili le nostre campagne, e quanti sforzi da parte degli agricoltori vengono vanificati. Abbiamo chiesto più volte interventi a tutela delle nostre produzioni, ma sembra che la voce degli agricoltori non sia ascoltata.
Il furto nelle campagne è un fenomeno in crescita, che colpisce il cuore della nostra agricoltura e delle nostre tradizioni. Non si tratta solo di un danno economico, ma di un colpo alla dignità e al lavoro di chi, come me, dedica ogni giorno energie e sacrifici alla terra. In un contesto già difficile, aggravato dal cambiamento climatico e da eventi atmosferici devastanti come quelli vissuti quest’anno, subire anche furti diventa insostenibile.
Cosa devono fare ancora gli agricoltori per essere protetti? Non possiamo continuare a subire in silenzio. È necessario un piano di sicurezza agricola che includa controlli più capillari, videosorveglianza e sanzioni pesanti per i responsabili. Le nostre terre non possono essere lasciate alla mercé dei ladri. Serve una risposta forte da parte delle istituzioni, non solo per arginare questi furti, ma per dare un segnale chiaro che il lavoro agricolo è tutelato”.