“Sulle residenze sanitarie assistenziali, sociosanitarie e sui centri diurni il governo Emiliano sta inscenando un bluff vergognoso, che non solo mette a rischio un servizio imprescindibile per le persone con disabilità e non autosufficienti, ma potrebbe condannare alla chiusura la maggior parte delle strutture pugliesi, compromettendo oltre diecimila posti di lavoro”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, che sul problema degli accreditamenti ha presentato un’interrogazione urgente, diretta al presidente-assessore regionale alla Sanità, Emiliano, e all’assessore al Welfare.
“La delibera di giunta regionale n. 1006 del 30 giugno scorso – spiega – con cui è stata disposta l’assegnazione provvisoria di posti autorizzabili e accreditabili, è stata sbandierata come uno sblocco degli accreditamenti con le Asl e di nuovi posti nelle residenze sanitarie e sociosanitarie assistenziali, e nei centri diurni riabilitativi e socioeducativi regionali. Ma la verità è che si tratta di una vera e propria beffa nei confronti dei gestori, ridotti praticamente alla fame”.
“A loro – continua il consigliere Fi – vengono riconosciute tariffe ferme al 2010, mai rivalutate neppure in considerazione degli onerosi adeguamenti ai protocolli Covid di cui hanno dovuto farsi carico. Ma soprattutto, nelle more dell’approvazione del piano di conversione dei regolamenti regionali 4 e 5 del febbraio 2019, slittata di mese in mese e rimandata ora sine die, con la delibera di giunta regionale del 30 giugno scorso è stato riconosciuto alle strutture già operanti solo il 30% di posti rispetto a quelli assegnati. E chi paga per il restante 70% degli utenti?”.
“Una situazione inammissibile – commenta – che ha giustamente messo sul piede di guerra un settore tanto delicato, per il mancato rispetto delle pre-intese sottoscritte con la Regione a gennaio scorso. Secondo i patti, infatti, le strutture già in attività avrebbero dovuto mantenere il numero e la tipologia di prestazioni per cui erano state autorizzate all’esercizio e accreditate. Ma così non è stato: con il taglio effettivo dei posti e l’aumento insostenibile delle spese di gestione, si è aperto un baratro per molti centri e per il loro personale”.
“Ecco perché nella mia interrogazione – spiega il consigliere – non solo chiedo di conoscere tempi certi di approvazione del nuovo piano degli accreditamenti, ma sollecito anche indennizzi per i centri diurni che hanno perso la quota sociale durante il periodo del lockdown, e per le RSA ed RSSA che hanno dovuto far fronte a costi importanti per gli adeguamenti Covid (spazi dedicati e nuove assunzioni), a fronte di entrate ridotte per via delle limitazioni imposte, come il blocco dei nuovi ricoveri, senza alcun adeguamento delle tariffe”.
“Il governo regionale, con queste scelte scriteriate, sempre dettate dal calcolo e mai dalla considerazione per i bisogni dei cittadini, sta di fatto negando un servizio irrinunciabile ai più fragili: anziani e persone con disabilità, demenza e Alzheimer. Basta con questo massacro dei servizi sanitari essenziali. Emiliano si affretti ad approvare il piano definitivo degli accreditamenti, in modo da consentire alle strutture di operare in serenità, erogando agli utenti la preziosa assistenza di cui hanno un imprescindibile bisogno”, conclude Damascelli.