“Ci sono cittadini che non possono restare neanche un solo giorno senza assumere farmaci salvavita per la loro patologia. E c’è una Regione, la Puglia, che non considera questa necessità imprescindibile, tanto che non eroga tali farmaci in tempi ragionevoli. Parliamo di anticoagulanti di nuova generazione, che vengono ordinati dalle farmacie allegando la ricetta. O anche di alcuni chemioterapici e dei loro equivalenti, di alcuni particolari antidepressivi e dei loro equivalenti. Il cittadino, con la ricetta del medico curante, va in farmacia e ordina quanto necessario. Le farmacie, allora, inviano la richiesta e, nei casi normali, dopo un giorno sono nelle condizioni di consegnare il medicinale. Capita però, che i tempi si dilatino fino ad una settimana. Così come succede che al cittadino venga data una sola confezione di farmaco, anche quando sulla ricetta ne sono previste due (ma per la seconda c’e da aspettare). Il che significa che può succedere che un paziente affetto da una patologia grave, per la quale non può fare a meno di assumere un farmaco, rimanga anche una settimana senza. Perché? La risposta ricevuta è sempre la stessa: ‘È colpa della Regione’. E, allora, chiedo all’assessore alla Sanità e presidente Emiliano: sa che significa non poter prendere un anticoagulante per una settimana per una persona affetta da rilevanti forme di trombofilia? Sa che significa per un paziente non poter assumere i chemioterapici perché i tempi della burocrazia regionale non lo consentono? Si rimedi immediatamente, fornendo a tutti i cittadini pugliesi i farmaci di cui hanno bisogno”.