Settantacinquemila euro per rimuovere e smaltire i rifiuti illecitamente abbandonati sulle aree pubbliche del nostro territorio.
Dopo cinque anni di attesa e ritardi, il Comune ha deciso di assegnare alla Società ambientale nord barese (Sanb) il compito, prezioso e utile, di raccogliere tutti quei rifiuti, il più delle volte ingombranti, che si continuano a gettare in più parti della nostra città e frazioni, e non soltanto nelle zone rurali.
L’incipit è a inizio 2015, allorchè dalla Regione mettono a disposizione importanti somme per i Comuni, finalizzate, appunto, alla “realizzazione di interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche”. Tra i requisiti, quello che ogni ente locale partecipante avrebbe dovuto stanziare una quota di cofinanziamento minima del 30 per cento. Da Palazzo Gentile rispondono, chiedendo una somma di 50mila euro agli uffici regionali, e mettendone 25mila di fondi propri.
A ottobre dello stesso anno, arriva il disco verde ma, poi, in realtà, non accade più nulla.
Fino al 31 dicembre 2020, il dì in cui il servizio per i Lavori pubblici assegna alla Sanb, subentrata dal 1° agosto alla storica Asv nella raccolta e gestione dei rifiuti, il compito di “rimozione, avvio a recupero e/o smaltimento dei rifiuti tutt’ora presenti nelle aree individuate al momento della richiesta di finanziamento”. E lo fa, si legge nella determina, con una certa e ovvia celerità, visto il tempo trascorso.
Ma il problema è proprio questo.
C’è da chiedersi se la ricognizione, fatta dal Comune sei anni fa (sono stati individuati 23 siti, tra cui il ponte di Santa Teresa, strada vicinale “Pietragrossa”, molti angoli di via Cela, il tratto dismesso della sp.89 Bitonto-Palombaio, un tratto della Poligonale, pozzo Peragine, via San Martino), sia ancora valida o se, magari, non sarebbe opportuno un aggiornamento.
“È un finanziamento regionale – sottolinea Roberto Toscano, numero 1 di Sanb – che rischiava di essere perduto, e che ora è invece possibile utilizzare nell’ambito delle attività di contrasto che la società sta attuando per il contrasto all’abbandono illegale di rifiuti, unitamente a quelle per il recupero del controllo sul territorio. Faremo una ricognizione e ovviamente per adattare, se occorrerà, alle esigenze attuali se è per quanto consentito dal finanziamento impegnato”.
Proprio in tema di rifiuti abbandonati selvaggiamente e per un miglior controllo territorio, la Società ambientale nord barese, poco prima di Natale, è riuscita a strappare un altro finanziamento, questa volta all’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, per installare alcune fototrappole per dichiarare guerra ai furbetti del sacchetto (clicca qui per articolo https://bit.ly/2M11M5v).