La richiesta è chiara: una relazione tecnica che spieghi per bene lo stato di sicurezza dell’immobile e le misure a tutela della pubblica incolumità e che consenta di valutare, eventualmente, la demolizione dell’immobile qualora le condizioni di sicurezza non consentano l’eliminazione dell’occupazione della sede stradale di via Ammiraglio Vacca. Entro rigorosamente fine settembre.
È l’ordinanza che dal Comune hanno mandato all’amministratore del (famigerato) condominio che si trova al civico 89 della strada che porta alla strada provinciale 231. In città (finalmente, lo possiamo dire?) si riaccendono i riflettori su una triste storia, che tra poche settimane spegnerà le 14 candeline. Amare candeline. Era il 18 settembre 2009, infatti, quando da Palazzo Gentile ordinavano l’immediato sgombero del fabbricato e, contestualmente, di intervenire immediatamente con opere di presidio e di rafforzamento statico per la salvaguardia della pubblica incolumità sotto la direzione di tecnico abilitato. Questa parte, però – si legge nel provvedimento firmato dal responsabile del settore Urbanistico, – è stata fatta soltanto a metà, in quanto si è proceduto soltanto allo sgombero delle persone. Da allora, poi, tutto si è eclissato (inutile è stata anche una ordinanza ad hoc del 2015, ndr) e l’immobile è rimasto lì, come un rudere abbandonato, depredato di tutto e, a causa di diversità di vedute tra i condomini, è saltata l’ipotesi sia di un progetto di demolizione e ricostruzione, sia la una proposta di acquisto da parte di un’impresa.
Adesso, finalmente, dall’amministrazione intendono usare il pugno duro, forse in ritardo. Ma magari può anche essere una sveglia a chi di dovere…