La scena, purtroppo, l’abbiamo imparata a memoria perché vista e rivista tante volte, soprattutto nelle ultime settimane.
Un gruppo di persone, due-tre al massimo, arriva, arraffa, crea panico tra i clienti, va via, e usa i distributori di benzina come fossero bancomat. E, purtroppo, non sono tutti “sfortunati” (o svitati?) autisti di un Apecar, ma il più delle volte arrivano sfrecciando a bordo di una Matiz o di una Alfa.
Accade, certo, in tutto l’hinterland barese, e anche a Bitonto, dove le cronache giornalistiche hanno raccontato di continue rapine al carburante situato su via Pierpaolo Pasolini, la poligonale della città.
Una emergenza, dunque, che si fa sentire sempre più.
Tanto che Francesco Albergo, coordinatore regionale di Assopetroli, ha preso carta e penna scrivendo al Prefetto barese Marilisa Magno, chiedendo un incontro urgente.
Partendo da una considerazione: tale escalation preoccupa, e non poco, anche la clientela, in qualche circostanza vittima di rapine durante l’azione criminale.
“Chiediamo per questo un vertice – ha sottolineato ieri a “Repubblica” Albergo – finalizzato a evitare il peggioramento di questi fenomeni, e scongiurare conseguenze imprevedibili”.
Ma non è tutto. Più di qualche titolare di un impianto di carburante chiede di poter essere armato, e di non passare più per pecora. Perché è stanco di subire.
E a confermarlo è sempre il coordinatore di Assopetroli. “Gestori ma anche dipendenti – ha scandito sempre dalle colonne del quotidiano romano – chiedono la possibilità di munirsi di armi per la difesa personale perché, oltre a subire le rapine, a volte sono picchiati”.
Le indagini a che punto sono? Secondo gli investigatori, ad agire sarebbe sempre la stessa banda a bordo di una Matiz rossa o di un’Alfa 156, con una modalità ormai consolidata: arriva quasi sempre alle 13, scende con il volto coperto da passamontagna, minaccia con le armi da fuoco in suo possesso, prende il denaro e scappa velocemente.
E, a volte, picchia il dipendente di turno, o rapina anche gli sfortunati clienti in sosta per rifornirsi.
Roba di pochi secondi.
Terribili attimi.
E, in tutto questo turbillon, succede che l’amministratore delegato della “Ip Service”, Simone Alfonsi, ha presentato una denuncia alla procura di Bari mettendo in evidenza alcuni numeri che fanno paura: 41 gli assalti ai distributori del marchio italiano negli ultimi 11 mesi.
Ben 13, purtroppo, commessi a Bitonto.