Una Bitonto probabilmente divisa in quattro zone, ma senza grandi strutture nel centro storico.
Prosegue con non poche difficoltà, soprattutto per la complessa normativa da rispettare oltre che per le peculiarità delle singole zone, la definizione di un regolamento che disciplini l’uso dei dehors da parte delle attività commerciali. Della sua necessità si parla da tempo, tanto è vero che i primi passi concreti sono iniziati con la fine della precedente consiliatura, proseguono adesso ma sono necessari alcuni approfondimenti. «Abbiamo dato incarico a un architetto esterno – spiega l’assessore alla Polizia locale Cosimo Bonasia – per fare una ricognizione dello stato dell’arte e ipotizzare le tipologie da utilizzare a seconda dell’area. L’incarico risale agli ultimi mesi della passata legislatura ma il percorso si è un po’ rallentato in quanto, rispetto alle prime interlocuzioni con la Soprintendenza, è cambiato il funzionario di riferimento e abbiamo dovuto riprendere discorso con quello nuovo, con il quale però abbiamo già avuto degli incontri».
Alcune idee e precise volontà, però, già ci sono. È assai probabile che la città sarà divisa in quattro zone: centro storico e parte che costeggia Lama Balice; zona ottocentesca; zona immediatamente a ridosso di quella ottocentesca; la zona periferica. Ognuna con le sue caratteristiche i propri (futuri) dehors. «Per quanto riguarda il centro storico – le parole dell’assessore – la Soprintendenza ci impone distanza dai beni storici, oltre che conformità e temporaneità e abbiamo concordato un sopralluogo insieme per trovare soluzioni mirate e puntuali anche perché c’è da considerare che le dimensioni vanno calibrate in funzione della superficie della cucina e dell’attività stessa». La stessa Soprintendenza, inoltre, non sembrerebbe affatto intenzionata ad autorizzare grandi strutture e pedane (queste ultime dovrebbero essere usate per raccordare i dislivelli) nel centro storico, ma qualcosa di più leggero con ombrelloni e sedie dello stesso colore diversamente dalla zona più periferica, dove si potranno avere dehors più invasivi.
«Non vogliamo una misura contro nessuno – precisa Bonasia – ma è necessario dare un aspetto più gradevole al centro storico e renderlo più appetibile anche ai non bitontini e mettere attività nelle condizioni di utilizzare tutti allo stesso modo dello spazio pubblico. Per questo abbiamo iniziato interlocuzione con i titolari delle attività».