Erogare il reddito di cittadinanza a tutti i coltivatori diretti che, a causa delle gelate, hanno perso centinaia di giorni di lavoro. E’ questa la proposta di Italia in Comune Puglia che arriva direttamente dal co-fondatore e coordinatore regionale Michele Abbaticchio.
Proprio nel comune che amministra come sindaco, Bitonto, stamattina i gilet arancioni sono stati in presidio per protestare contro l’immobilismo da parte del Governo giallo-verde sulla questione xylella e sui rimborsi per le gelate del febbraio 2018, mentre domani il movimento guidato da Spagnoletti Zeuli si sposterà ad Andria, Bisceglie e Terlizzi.
“Insomma, dopo la grande mobilitazione di piazza dello scorso gennaio sotto il palazzo della Prefettura di Bari e in attesa della manifestazione del prossimo 14 febbraio a Roma, i gilet arancioni continuano la loro ‘marcia’ per chiedere interventi seri e concreti per il rilancio del settore. A questo dinamismo del comparto, tuttavia, segue una paradossale stasi del governo che non ha emanato alcun provvedimento a sua tutela – ha dichiarato Abbaticchio, che era presente a Bari lo scorso 7 gennaio e che, anche oggi, indossava il gilet in segno di solidarietà alla causa dei coltivatori- A questo punto, visto che gli attuali governanti non hanno riconosciuto lo stato di calamità dopo le gelate di febbraio dello scorso anno, né hanno avviato azioni incisive e definitive contro il batterio della xylella che, dal Salento sta pericolosamente raggiungendo anche le campagne baresi, abbiamo deciso di parlare la loro stessa lingua, chiedendo l’erogazione della misura in materia di reddito tanto cara a questo governo.”
Una reazione, quella del referente di partito, che, tuttavia, lungi dal volere essere una mera provocazione, ha i suoi risvolti di serietà come egli stesso ha spiegato: ” Per il reddito di cittadinanza i soldi ci sono, a differenza dei fondi per indire lo stato di calamità. Beh, allora proviamo a svegliare questo governo in questo modo. D’altronde, se il rdc spetta a coloro che hanno perso il lavoro e non hanno un reddito, allora ci sembra che, a pieno titolo, debba essere riconosciuto ad agricoltori e olivicoltori che sono letteralmente in stallo produttivo e impossibilitati a lavorare.”