Si allungano
i tempi per il centro polifunzionale integrato “Incontriamoci”.
La struttura, che nelle intenzioni
dovrebbe sorgere nell’immobile comunale dell’ex convento sant’Agostino di via
Pasculli, vedrà la luce in ritardo.
Causa è lo stato fatiscente e di
abbandono in cui giace l’immobile ospitante.
Da Palazzo Gentile, infatti, fanno
sapere che «le strutture portanti sono provate dal tempo e dagli eventi
succedutisi. Pertanto ogni utilizzo non può prescindere da valutazioni in
ordine alla sicurezza dell’edificio stesso».
L’ex convento, adiacente alla chiesa
di san Egidio, fino agli anni ’60 è utilizzato come scuola materna ed
elementare, prima del suo abbandono.
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90
l’esecutivo cittadino dell’epoca tenta di recuperarlo. Partono i lavori, che
però ben presto si interrompono con l’azienda appaltatrice (Saicam S.p.a di
Venezia) che cita il Comune per risarcimento danni (contenzioso ancora in
corso).
Nel 2003, poi, dopo anni di
giacenza, il Comune è costretto a rintervenire causa crollo parziale delle
coperture.
L’anno successivo, il 2004, ancora
un intervento per “colpa” del vastissimo incendio che colpisce la cereria lì
adiacente. L’ultima “riparazione” risale al 2008, dopo la caduta di conci
lapidei su corte del Niglio e su vico Casale. In questo caso sono effettuati
lavori di rimozione delle coperture provvisorie, e la realizzazione di nuove
coperture in legno e coppi.
Da allora più nulla.
Ora, però, per “abbracciare” il
centro polifunzionale da Palazzo Gentile sono pronti a staccare un assegno di
10 mila euro per la redazione del piano delle indagini per la valutazione della
sicurezza strutturale dell’intero edificio, per indicazioni preliminari degli
eventuali interventi strutturali da effettuare. Ed elaborare nel futuro ulteriori
interventi di recupero strutturale ed architettonico dell’ex convento.
Il progetto “Incontriamoci”
(qui i dettagli http://www.dabitonto.com/cronaca/r/dossier-la-citta-cambia-volto-1-gli-interventi-dell-amministrazione-abbaticchio/334.htm,ndr) è l’iniziativa con la quale l’amministrazione comunale intende
insediare uffici per il sostegno della ricaduta occupazionale sul territorio, e
per la facilitazione dei procedimenti burocratici a favore di immigrati con
regolare permesso di soggiorno. Nel progetto, finanziato lo scorso mese di
gennaio con 334 mila euro di fondi comunitari, è prevista anche un’aula di formazione,
e favorire l’inclusione sociale degli extracomunitari.