A San Giovanni Rotondo (FG), si è tenuto, in questo ultimo fine settimana, il 1° Congresso Regionale di ConfimpresaItalia, organizzazione sindacale che tutela gli imprenditori delle piccole e micro-imprese, in ambito sindacale, economico-finanziario, tecnologico e ambientale, con rappresentanze presso le OO.SS. dei lavoratori, gli organi politici-amministrativi, gli Enti e le Associazioni.
E’ quindi sbarcata anche in Puglia la confederazione che, ad oggi, conta già più di 8000 imprese associate in tutta Italia e 50 sedi dislocate su tutto il territorio nazionale.
A dare il benvenuto in Puglia al presidente nazionale di ConfimpresaItalia, il dott. Luigi Manganiello, e a Gennaro De Martino, eletto presidente regionale, anche il governatore Michele Emiliano, che ha sottolineato “il ruolo delle amministrazioni politiche non è quello di mettersi a fare impresa, bensì quello di mettere gli imprenditori volenterosi nelle condizioni di realizzare i loro progetti; e le associazioni come ConfimpresaItalia sono e devono essere da ponte fra le esigenze delle imprese e le opportunità che le pubbliche amministrazioni possono loro mettere a disposizione, a volte poco o male sfruttate”.
Protagonisti, di questi due giorni di intenso lavoro, due nostri concittadini: il cav. Gaetano Brattoli, eletto nella giunta regionale della confederazione, e Gaetano Di San Leonardo, al quale è stato conferito l’incarico di vice-presidente provinciale di Bari, a sostegno del presidente provinciale, nonché vice-presidente regionale, il sen. Massimo Cassano.
“ConfimpresaItalia Puglia vuole dar voce a tutti quegli imprenditori pugliesi che hanno bisogno non di assistenzialismo, ma di un partner che li sostenga ai tavoli istituzionali – ci ha rivelato il cav. Brattoli – e si propone di offrire tanti servizi, fra cui, sottolineo, la internazionalizzazione per fare il salto di qualità e portare il nostro Made in Puglia anche all’estero”.
Di San Leonardo, invece, in qualità di esponente provinciale ha sostenuto “le imprese, per continuare ad essere in vita, hanno bisogno di ridurre il costo del proprio personale, vera e propria linfa di ogni imprenditore, ed è per questo che chiederemo loro di adottare il nostro Contratto Collettivo Nazionale, studiato per ridurre i costi amministrativi senza incidere sulle tasche del lavoratore: è impossibile vedere come nella Zona Industriale del nostro capoluogo di provincia e di regione, ci sia una moria di aziende, costrette a chiudere per via del costo del lavoro. Dobbiamo riportare in auge il concetto di fare impresa; la provincia di Bari deve tornare ad essere di nuovo capofila in tutti i settori; dal commercio, all’artigianato, al turismo”.