È stato ancora una volta il
pubblico a tributare il plauso per il nuovo successo della compagnia Mariott’Arte. Lo ha fatto domenica sera,
quasi stipato sulle sedie disposte nel giardino di Villa Jannuzzi a Mariotto, che ha ospitato il
palcoscenico della “prima” di www.Scampamorte.com,
commedia semidialetttale, in due atti, del giovane autore ternano Italo Conti. Allo spettacolo,
rientrante nel cartellone “Indialetto –
Rassegna di teatro vernacolare” della Bitonto
èstate, erano, tra gli altri, presenti la vice sindaco Rosa Calò e il parroco don Emanuele Spano che ha concesso l’uso
dei locali di Villa Jannuzzi.
Tutta la trama della commedia si
snoda all’interno dell’ufficio di onoranze funebri, diretto dallo storico
titolare Fortunato Scampamorte,
attorno a cui gravitano curiose ed esilaranti figure, come quella
dell’informatico Felice Agonia, probabile,
per quanto indesiderato, futuro marito di Addolorata,
figlia del titolare. Per non dire dei due inservienti, Taraab e Lelluccio, alle
prese con le vicissitudini quotidiane legate rispettivamente ai reiterati
acciacchi fisici e alla condizione di omosessuale. Fino ai due postini, svagati
sino all’indisponenza e ai colleghi di Fortunato, i signori Vacondìo di solito avvertiti quali inopportuni perditempo.
Ogni gesto, movenza, o battuta si
estrinseca all’interno del suddetto ufficio,
eppure lo spettatore non soffre mai di claustrofobia, condotto per mano com’è,
lungo tutto il filo della narrazione, dall’efficacia interpretativa degli
attori di Mariott’Arte.
La loro abile destrezza sta nell’aver stimolato la continua
osmosi di arte e teatralità del vivere, senza lasciare che l’una prevalesse sull’altra.
Sintomatica, in tal senso, è stata la performance di Marisa, femme fatale il
cui espediente dell’avvelenamento del marito, via tazzina di caffè, con conseguentefiction del lutto e dell’afflizione, le
ha consentito di tessere l’ordito della sua recitazione da diva navigata.
Fredda ironia e posticcio sentimentalismo, ridicole insinuazioni e grossolana smania
di ben figurare, tutto lascia presagire un finale per lei più che rocambolesco.
La resurrezione del Cav. Del Corno, vittima designata, poi
resuscitata dal provvidenziale antidoto iniettatogli da sua sorella Matilde, stimola il gioco manicheo dei
chiaroscuri. Ora è per il cavaliere, marito tradito, che parteggiano gli
spettatori e tutti si aspettano di veder lavata l’onta del tradimento (e
dell’avvelenamento) con un fragoroso e vendicativo scoppio di risa susseguente
al prevedibile mancamento di Marisa alla vista del marito redivivo.
Il cerchio narrativo si chiude, e
la contabilità delle emozioni ora quadra perfettamente. La standing ovation con tanto di prolungato e convinto applauso
conclusivo è il naturale e appagato congedo del pubblico dalla sfavillante
serata mariottana.
Mariott’Arte porterà in tour la
commedia www.Scampamorte.comnei prossimi mesi di Ottobre e Novembre, rispettivamente a Terlizzi e Bitonto.
Per info: mariottarte@libero.itoppure 339 4244488