“I Ppi nascono già sulle macerie dei Pronto soccorso, facendo fronte ai codici bianchi e verdi ed evitando, quindi, di congestionare i Ps. La loro chiusura è da scongiurare ed Emiliano non ha più scuse: prima, con il governo a trazione Pd, sosteneva che la Puglia fosse penalizzata per le lotte interne al suo partito; oggi, invece, ben può avviare un’interlocuzione diversa con il nuovo governo ed il neo ministro. Adesso è il momento della verità: con le postazioni medicalizzate del 118 si garantirà ugualmente l’assistenza al cittadino, prima erogata dai Punti di primo intervento, o si tradurrà invece in una vera e propria riduzione dei servizi dell’emergenza-urgenza? Se il problema, invece, è di fondi, sarebbe il caso che Emiliano chiarisca perché, a Bari, pur essendoci più Pronto soccorso pubblici operativi, si continuano a finanziare quelli di strutture private. A questo punto, sarebbe il caso di fare scelte per razionalizzare le risorse regionali, in modo da spenderle per garantire la sopravvivenza dei Ppi”.