Antonio Saponaro, 36 anni, Giuseppe Piscopo, di 24 e Paolo Paterno, di 33, sono finiti in carcere in esecuzione del provvedimento di urgenza firmato dal pm antimafia Roberto Rossi.
Avrebbero acquistato a Bitonto e portato oltre mezzo chilo di tritolo ad Amilcare Monti Condesnitt, storico personaggio criminale di Gioia del Colle, che da anni (secondo le numerose indagini susseguitesi nel tempo) univa alla sua attività di giostraio quella di trafficante di armi e droga.
Nel terreno di fronte alla casa del Monti è stata rinvenuta anche una pericolosa pistola semiautomatica Tokarev, calibro 7,62. L’indagine che ha portato al ritrovamento del micidiale esplosivo, il 29 aprile scorso, nasce dall’inchiesta sul tentato omicidio di Giuseppe Drago, avvenuto il 14 febbraio scorso al quartiere San Pio. Un ferimento che sarebbe stata la reazione all’omicidio, avvenuto una settimana prima, di Gianluca Corallo.
L’inchiesta sulla tentata eliminazione di Drago, condotta dalla squadra mobile ha consentito di intercettare le conversazioni dei tre personaggi riconducibili alla fazione contraria al boss Saverio Faccilongo, che preparavano la consegna del tritolo per Monti.
Gli investigatori della sezione Omicidi hanno seguito tutte le fasi, dall’acquisto dell’esplosivo a Bitonto, il viaggio per Gioia del Colle, dove Monti vive con la moglie croata, la fase in cui viene nascosto nel terreno e, l’indomani, il momento in cui Monti paga per il trasporto.
Le indagini non sono ancora concluse, i fermi sono serviti ad evitare che circolassero armi ed esplosivi, e al momento si ignora chi fossero i destinatari del tritolo. Monti Condesnitt, infatti, è considerato dagli inquirenti un semplice trafficante, pronto a procurarsi armi ed esplosivi, per chiunque ne faccia richiesta.