Gli ultimi aggiornamenti erano arrivati a inizio estate, quando la Città metropolitana, dopo un incontro con il sindaco Francesco Paolo Ricci (insediato da circa due settimane, ndr) annunciava che, per il famigerato ponte in direzione Terlizzi sulla sp. 231, aveva stanziato due milioni di euro per i lavori di completamento dell’opera, sulla base della progettazione esecutiva degli interventi necessari a portare a termine i lavori e la gara per l’assegnazione dei lavori di completamento dell’opera doveva essere pubblicata entro il 30 settembre.
Il 30 settembre è passato da oltre due mesi e tutto è rimasto così com’era: fermo. Fermo. Tutto fermo. In realtà, però, qualcosa di nuovo c’è: dall’ex Provincia vogliono altri soldi dal Comune per il cofinanziamento dell’appalto. Lo si legge chiaramente nella comunicazione che Palazzo Gentile ha inviato a via Spalato poco meno di un mese fa (18 novembre), a sua volta una risposta a una precedente lettera da parte della Città metropolitana del 7 novembre. Da Bari, allora, chiedono la bellezza di 570mila euro al Comune come ulteriore contributo finanziario (oltre al contributo già accordato di 700mila euro) per la realizzazione dell’intervento, visto che il progetto è starto rivisto. Significa, tradotto, che l’intera opera costerà complessivamente quasi sei milioni di euro, di cui 1,3 milioni di cofinanziamento comunale.
“La somma sarà versata alla Città metropolitana – fa sapere l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Santoruvo – perché riteniamo l’opera fondamentale e lo faremo non appena approveremo il nuovo Piano triennale delle opere pubbliche in Giunta e poi in Consiglio comunale. Abbiamo già detto all’Ente che non abbiamo problemi a cofinanziare l’opera”. Ma da dove si prenderanno i soldi? È sempre il Comune a dirlo il 18 novembre: dallo svincolo delle somme stanziate per l’intervento dell’adeguamento del sovrappasso esistente in corrispondenza della strada comunale via Megra. “Tale sovrappasso – scandisce l’assessore – non si farà più perché ci sono vincoli insuperabili”.
Il sindaco, poi, a “Telenorba”, sottolinea un altro aspetto. “La verità – dice – è che ci sono state ulteriori complicazioni di carattere tecnico, giuridico e contabile che stiamo finalmente risolvendo”.