Il primo pensiero, anche all’indomani della vittoria della Coppa Italia a Porto san Giorgio, nelle Marche, è stato per lui. Un pezzo fondamentale della famiglia. Una persona che, seppur assente fisicamente dal 9 aprile vinto dal maledettissimo Covid 19, è sempre presente. Ovunque. E comunque.
La sua foto, infatti, faceva bella mostra di sé – inquadrata dalle telecamere – sia a Tolentino, nei quarti di finale, sia a Porto san Giorgio, in semifinale e finalissima.
E, ovviamente, non poteva mancare nel momento in cui Mariagiovanna Tempesta ha alzato al cielo quel meraviglioso trofeo.
Ciccio, Ciccio Marrone, la voce che per due mesi (da gennaio a marzo) ha raccontato le gesta delle leoncelle in casa e in trasferta.
Ieri mattina, allora, il presidente Silvano Intini e le leoncelle hanno fatto una cosa meravigliosa: recarsi al cimitero e portare la coppa a lui, a Ciccio, la più giovane vittima cittadina del Coronavirus, morto a soli 29 anni.
Impossibile descrivere le emozioni. I momenti. “Quando le gambe sembravano non andare, c’era una forza che veniva da lui. Lo porteremo sempre nel cuore ovunque. Ringrazio per il tempo che è stato con noi. Grazie. Resterà con noi per sempre” sono state le parole delle leoncelle, le “sue” leoncelle.