Sono ore cruciali per il calcio cittadino. Questa mattina, alle ore 11, si terrà nell’aula giudiziaria della Federazione italiana Giuoco Calcio di Roma la prima udienza del processo riguardante la presunta combine che condizionò il risultato della partita Picerno-Bitonto del 5 maggio 2019, valevole per l’ultima giornata di campionato del girone H di Serie D e terminata col punteggio di 3-2 per i padroni di casa. Dopo settimane di tensione, da qualche giorno serpeggia un cauto ottimismo per le strade della città. Secondo voci vicine alla società, se la corte federale dovesse prendere nella dovuta considerazione la dettagliata difesa approntata dai legali che stanno seguendo il club, potrebbe decadere la responsabilità diretta nei confronti del sodalizio neroverde. Il che, tenendo sempre conto che i leoncelli non hanno ottenuto alcun vantaggio di classifica da quell’esito, permetterebbe di mantenere l’attuale categoria d’appartenenza e vedersi infliggere solo alcuni punti di penalizzazione da scontare nella stagione che va ad iniziare. Se, invece, le prove, addotte dagli avvocati per scagionare i dirigenti coinvolti e deferiti, non dovessero convincere la Procura, allora ci sarebbe il rischio di retrocessione all’ultimo posto della quarta serie nazionale o la mancata vincita dello scorso torneo. E sarebbe l’eventualità che nessun tifoso bitontino si augura. Resterebbe in piedi il coinvolgimento oggettivo per via dei calciatori tesserati autori dell’accordo – per una cifra che da 25mila euro euro pare sia scesa a 10mila -, quattro dei quali sembra abbiano confessato, alleggerendo di conseguenza la posizione della dirigenza, estranea alla vicenda. Nel pomeriggio o nella tarda serata di oggi dunque, si conoscerà il primo grado di giudizio, anche se fino al Collegio di Garanzia, grado esofederale, il verdetto potrebbe essere capovolto. E il 10 settembre la Lega Pro dovrebbe varare i calendari dei gironi…