Da un lato c’è l’attacco, con la convinzione che a distanza di oltre dieci mesi la piazza si presenta ancora come un cantiere aperto, come un cantiere abbandonato. Dall’altro c’è la replica, con cui si chiarisce che i rallentamenti sono dovuti ai vincoli a cui la piazza è sottoposta, vincoli di natura architettonica e archeologica sui quali la Soprintendenza è chiamata più volte ad esprimere pareri.
Si incentra su piazza XX settembre l’ultima polemica tra un consigliere di opposizione e l’amministrazione comunale.
“Spettacolo indegno”. È Francesco Natilla a sollevare la questione. Senza infingimenti. Partendo dalla prima pietra. Marzo 2022, con la consegna parziale dei lavori anche se a maggio sono iniziati i primi scavi. “Un progetto – dice – da 1milione e 350mila euro finanziato quasi interamente dalla Regione con fondi europei. Gli iniziali entusiasmi si sono raffreddati col tempo, poi del tutto spenti davanti alla lentezza dei lavori, diventati uno spettacolo di triste (per non dire peggio) disordine (per non dire altro), nel pieno centro cittadino. Lavori iniziati e sospesi, non si sa per quale ragione! Uno spettacolo indegno per la comunità bitontina! Uno scempio! Con l’aggravante che l’area sottosopra ostacola il passaggio in sicurezza dei pedoni, mettendoli in seria e costante difficoltà. Il sindaco Francesco Paolo Ricci non può non intervenire. Deve assumere una iniziativa forte per la soluzione del problema, informando una buona volta i bitontini sulle motivazioni vere dello stallo, sui tempi per la ripresa e la conclusione delle opere”.
“Rallentamenti sì, ma cantiere mai fermo”. La replica arriva dall’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Santoruvo. “Al servizio Lavori pubblici – fa chiarezza – non è mai arrivata alcuna richiesta di sospensione dei lavori e pertanto non vi è mai stata alcuna sospensione ufficiale delle attività di cantiere. È sotto gli occhi di tutti che il cantiere di piazza XX settembre abbia subito qualche rallentamento nell’esecuzione dei lavori, dovuto ai vincoli a cui la piazza è sottoposta, vincoli di natura architettonica ed archeologica, sui quali la Soprintendenza è chiamata più volte ad esprimere pareri. Il termine dei lavori previsto dal contratto d’appalto decorre, come contrattualmente previsto, dalla data di consegna definitiva del cantiere, avvenuta il 26 settembre 2022 (sono dieci mesi, e quindi in estate, ndr). In questi mesi il sindaco si è informato quasi quotidianamente sullo stato dei lavori e a più riprese è intervenuto personalmente in tutte quelle circostanze nelle quali si è reso necessario il suo intervento. Lo ha fatto anche nelle ultime settimane prendendo personalmente parte alle riunioni che si sono tenute con i progettisti (i lavori sono ripresi il 3 gennaio, ndr), con la direzione lavori e con l’impresa al fine di chiarire i motivi dei rallentamenti dei lavori”.