Dal Capo gruppo del PSI in Consiglio
Comunale Francesco Mundo riceviamo e volentieri pubblichiamo.
E’ certamente il fiore all’occhiello di
cui può andare fiera l’amministrazione regionale di centro-sinistra a guida
Vendola.
Occorre dare atto e merito alla Prof.ssa
Barbanente, assessore regionale all’Urbanistica, di aver ispirato e
condotto un encomiabile lavoro anche
sotto il profilo organizzativo dei dipendenti di quel settore. Un eccellente
risultato che è stato possibile conseguire grazie ad un immane lavoro di
squadra che molti dovrebbero prendere come riferimento.
Il dato politico più importante è rappresentato dalla volontà di condurre a
termine l’iter di un provvedimento complesso e articolato che raccorda
da un lato le regole dell’uso del territorio e dall’altra la Legge dello Stato
(D.Lgs.42/2004 – Codice dei beni culturali e del paesaggio) che tutela
l’ambiente e il territorio. Sono cose che da sempre hanno visto
condizionamenti, tal volta deleteri, di forti interessi economici che in passato
hanno contaminato non poco la volontà legislativa vanificando la necessità di
tutelare i beni collettivi a vantaggio di pochi, attraverso esasperanti
“meline” che, anche in questo caso se non adeguatamente rintuzzate, avrebbero
protratto sine die il raggiungimento
del target finale.
Per una volta, si può affermare che ha
vinto la Politica. E questo va detto con pacatezza, ma con altrettanta fermezza
perché questa è la Politica, spesso dolosamente confusa con il gossip o con la
cronaca nera.
Ma torniamo al PPTR Puglia.
La notizia che si è alla stretta finale, è stata data ieri 14 c.m., dalla
Gazzetta del Mezzogiorno in un ottimo articolo di M. Scagliarini a pag. 8.
In esso si legge che il nuovo
provvedimento “manda in pensione il PUTT (Piano Urbanistico Territoriale
Tematico) che non è adeguato al nuovo Codice dei beni culturali”.
E’ la stessa Barbanente a
spiegare che <<rispetto al PUTT, il PPTR darà certezze in ordine alle tutele del
territorio e del paesaggio, alcune delle quali erano assolutamente
indeterminate, e contiene una parte progettuale su cui abbiamo già cominciato a
lavorare: dalla riqualificazione dei paesaggi costieri a quella dei paesaggi
rurali che hanno già dato vita a concorsi di progettazione e ad accordi con i
Comuni. Poi ci sono le buone pratiche, tipo il parco agricolo funzionale dei
Paduli che si sta affermando a livello nazionale>>.
L’articolista spiega inoltre che “la differenza fondamentale rispetto al PUTT è che il PPTR copre l’intero
territorio, e non si ferma sul ciglio dei cosiddetti territori costruiti: per
ogni ambito sottoposto a tutela, il piano impone un’area di rispetto (csd
buffer, una zona di rispetto di 100 mt) in cui non è consentito costruire.”
Molto efficace e positivo è stato il
lavoro politico: “… il regime di salvaguardia, inizialmente molto
stringente, è stato un po’ alleggerito su pressioni della politica ma anche dei
tecnici. La quinta commissione consiliare ha espresso parere favorevole già a
dicembre: le norme di salvaguardia ammorbidite sono passate all’ unanimità, il
resto delle norme di attuazione con l’astensione di FI e NcD.”
Ma cosa accadrà per i Comuni nella fase
applicativa?
E’ ancora il giornalista a spiegare che
“sarà necessario che tutti i piani regolatori generali recepiscano le
tutele contenute nel PPTR, altrimenti sarà necessario ottenere ogni volta il
parere paesaggistico (una procedura lunga, esasperante e
farraginosa (ndr)). La Regione ha previsto un procedimento accelerato per i
piani regolatori già adeguati al PUTT con la regola del‘silenzio assenso‘,
mentre per tutti gli altri si procederà alle conferenze di servizi. In Puglia
sono molti i comuni che hanno in itinere l’approvazione dei nuovi (in base alla
legge 20/2001)Piani Urbanistici Generali (PUG), che partono già adeguati al PUTT:
la Regione ha però consigliato alle amministrazioni che hanno già approvato il
DPP (Documento Preliminare al PUG) di fare prima gli adeguamenti … i piani
adeguati al PUTT sono circa 70 su 285.”
A questo punto è il caso d’interrogarsi
sullo “stato dell’arte” locale.
La mia forza politica, il PSI,
in tempi non sospetti, ha proposto con lealtà e correttezza,in due
distinti documenti (il primo a metà del 2013 e l’altro esattamente un
anno dopo) indirizzati al Sindaco (e quindi alla coalizione di governo) d’inserire
tra le priorità amministrative, la conclusione dell’iter relativo
all’adeguamento al PUTT del vigente PRG con la prospettiva di procedere
successivamente alla redazione di un nuovo PUG in ottemperanza a quanto
prescritto dalla L.R. n.20/2001.
Lo abbiamo fatto dopo aver ascoltato le Associazioni
di categoria e i cittadini, ma non solo.
Nell’estate del 2013, la stessa
Barbanente invitata a Bitonto in una convention politica,“consigliò”
l’amministrazione di concludere l’iter intrapreso ormai da diversi
anni e volto ad adeguare il vigente PRG al PUTT, per poi iniziare l’iter per la
redazione di un nuovo PUG. Noi abbiamo sostenuto le nostre tesi sia confortati
da quanto detto, sia nella consapevolezza che il lavoro di ricognizione e
proposta tecnica di variante al PRG fatta dall’Arch. Sgobba e costata ai
contribuenti diverse decine di migliaia di euro, non poteva e non può andare
perso. In ultimo, la conclusione di quel percorso avrebbe consentito di por
mano anche aduna adeguata “manutenzione” normativa delle N.T.A. in osservanza
di intervenuti aggiornamenti normativi che riguardano il risparmio energetico,
il piano casa,l’ambiente, ecc..
Siamo certi che l’approvazione del PPTR
Puglia, sarà da ulteriore stimolo per sbloccare una situazione divenuta
insostenibile per la città.