Piano Juncker, l’Italia prima in Europa, ha utilizzato in un
anno ben 1,7 miliardi di risorse disponibili con investimenti per 12 miliardi.
Il nostro Paese ha messo in atto circa 30 iniziative, tra
accordi di finanziamento e progetti infrastrutturali, che hanno gli hanno
consentito di guidare la classifica dei Paesi beneficiari del Piano Junker.
Grazie all’effetto leva, saranno attivati investimenti pari
a 12 miliardi di euro.
Più specificatamente, nella “Finestra Piccole e Medie
Imprese”, all’Italia sono stati approvati progetti e operazioni per 318 milioni
di euro. Le imprese che ne trarranno benefici sono più di 44.000, mobilitando
un totale di oltre 7 miliardi di euro di investimenti.
In seguito a ciò,
saranno realizzati accordi di finanziamento, stipulati tra il Fondo Europeo per
gli Investimenti (FEI) e le banche. Quest’ultime erogheranno prestiti alle
piccole e medie imprese, in grado di garantire l’acceso al credito a condizioni
vantaggiose.
Ci sono, inoltre, finanziamenti per 1,4 miliardi di euro,
che riguardano otto progetti nel ramo “Infrastrutture e Innovazione”, con un
investimento totale di 4,8 miliardi di euro, che attiveranno oltre 3.200 nuovi
posti di lavoro. I settori interessati sono: infrastrutture (strade, ferrovie,
banda larga), efficienza energetica, innovazione e industria.