La data da segnarsi, questa volta, è il 18 novembre.
Non sarà una data qualunque, perché la commessa INPS passerà ufficialmente di mano e si sposterà da Modugno a Molfetta. Dalla Transcom alla Comdata-Network, la Rete temporanea d’impresa che si è aggiudicata una delle Business Unit più ambite dello Stivale a marzo.
Dove eravamo rimasti. Ci eravamo lasciati a fine luglio, quando c’era stato un primo, primissimo incontro tra la cordata che gestirà il servizio e i sindacati, nel quale i nuovi soggetti avevano assicurato l’assorbimento dell’intero perimetro lavorativo e dei siti attualmente operativi (clicca qui per articolo https://bit.ly/2K1AqZU), e si era fatto intendere che il completo passaggio sarebbe avvenuto ai principi di dicembre.
Qualcosa, però, è cambiato nel frattempo. Le tappe, innanzitutto: contratto con INPS firmato già il 2 agosto, e a partire dal 2 settembre hanno preso il via i 75 giorni per chiudere il cambio di consegne, ovvero lo startup del 18 novembre. E, nell’incontro avvenuto oggi a Milano tra le parti, la Rti entrante ha messo sul tavolo le condizioni per l’assorbimento lavorativo per i circa 800 dipendenti del sito di Modugno, tra subordinati e somministrati. E ci sono pure i bitontini.
La sorte dei subordinati. Necessario subito dire che le strade dei subordinati, quindi legati direttamente al gestore uscente e per lo più aventi contratto a tempo indeterminato, e quelle dei somministrati, che invece lavorano la commessa in subappalto e a termine, saranno diverse.
Per i primi, infatti, “non ci saranno cambiamenti e passeranno alle condizioni attuali – si legge in un comunicato sindacale apparso a fine riunione, che ha avuto momenti tesi e aspri -; per i Team Leader non è in discussione il passaggio ma la mansione il cui mantenimento sarà oggetto di valutazione in base ai principi organizzativi, operativi e di lavoro della RTI aggiudicataria. Per le figure superiori ai TL offre disponibilità a portarseli in “pancia”, anche alle stesse condizioni, purché rispecchino gli standard organizzativi e lavorativi della RTI aggiudicataria.
E, in tema di subordinati, c’è da aggiungere che la Transcom ha avviato, sempre ieri, la procedura per i licenziamenti collettivi dei propri dipendenti, e pratica che ci si aspettava proprio a causa della perdita della commessa.
Il destino dei somministrati. Diverso, e ancora tutto da scrivere, il destino dei tantissimi somministrati impiegati nel sito modugnese, che rappresentano la stragrande maggioranza della forza lavoro. Le volontà del soggetto entrante non sarebbero proprio accomodanti, in quanto, partendo dal presupposto che “verrà dedicata discussione successiva ma che comunque dovrà seguire la logica e le regole del tavolo principale”, si legge sempre nella nota sindacale, c’è da tener conto di un aspetto. Si chiama clausola sociale, cioè l’anzianità di servizio di almeno sei mesi in maniera continuativa sulla commessa, calcolata dalla data del 2 agosto a ritroso e quindi fino al 2 febbraio.
E, allora, tenendo presente “la disponibilità ad assorbirli tutti a patto che si accetti di ritornare al primo giorno del Decreto Dignità”, i sindacati hanno denotato una chiusura netta “per confronti di tutti coloro che non hanno maturato i sei mesi di anzianità”. Che, a Modugno, non sono affatto pochi e che, stando così le cose, sarebbero fuori dai giochi.
Ma tutto è ancora in ballo, con il prossimo incontro fissato per il 3 ottobre sempre nel capoluogo lombardo, e con altri, già nei prossimi giorni, ma in ambito locale e territoriale.
Le sigle sindacali, inoltre, hanno protestato anche sulla disparità nell’individuare le sedi (anche quella di Molfetta), chiedendo di trovare sedi e soluzioni alternative per attutire gli evidenti costi da sostenere per raggiungerle.