La curva del contagio del Covid-19 resta bassa e lascia ben sperare per la ripresa. Infatti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza di riapertura anticipata di parrucchieri e centri estetici che ripartono il 18 maggio a condizione che il servizio venga svolto su appuntamento e rispettando le misure igienico-sanitarie previste dal provvedimento.
Ma quali sono le prospettive in merito a tale riapertura?
Abbiamo ascoltato storie di parrucchieri ed estetiste in difficoltà, coscienti che la ripresa sarà dura, ma pronti a garantire il loro servizio in sicurezza affinché si possa ricominciare e ritornare pian piano alla normalità.
«Tanti sono i pensieri di come sarà la ripresa – ha raccontato Gaetano, parrucchiere-, come lo sono anche i pagamenti vari che abbiamo dovuto affrontare. Le bollette, gli affitti, la merce da pagare non sono mancate. Alle solite spese dobbiamo aggiungere il pagare tutto quello che comporta la sanificazione, obbligatoria perché dobbiamo metterci tutti in sicurezza».
Infatti, hanno raccontato di aver igienizzato gli ambienti delle loro attività, di essersi attrezzati con dispositivi come mascherine, coprivolto e copriscarpe che insieme ai loro clienti si impegneranno ad utilizzare. Un po’ più delicata sarà la situazione per via della sterilizzazione dell’attrezzatura, ma questa non è una misura nuova per loro.
«Noi vogliamo ritornare a vivere le nostre giornate con le nostre clienti -ha raccontato Maria Teresa, proprietaria di un centro estetico-, vogliamo tornare alla normalità perché in questo momento tante cose ci sono state tolte, dal diritto al lavoro al diritto di esprimersi. Sembra che noi come categoria siamo stati penalizzati da quello che è il distanziamento sociale».
«Siamo veramente pronti a ripartire. Vogliamo che i nostri clienti ritornino nella massima tranquillità così che andare dal centro estetico o da parrucchieri e barbieri debba continuare ad essere un momento di relax e di benessere».
Maria Teresa parla a nome della categoria di estetiste e parrucchieri ed esprime prima di tutto un bisogno di umanità e di rispetto tra la gente in un momento difficile come questo, solo così si potrà ricominciare presto, in serenità e sicurezza.
Un po’ più triste è la denuncia e, quindi, il bilancio della loro situazione economica.
«Quello che molti chiedono è il diritto anche a tutte quelle che sono le agevolazioni che in altri settori sono state date. Noi non rientriamo nelle agevolazioni in merito alla spesa dell’affitto avendo locali come categoria artigiana. Quello che chiediamo allo Stato, per il supporto dei nostri dipendenti, è che venga data la cassa integrazione che a distanza di due mesi e mezzo ancora non c’è. Noi abbiamo dipendenti che, come noi, hanno famiglie, pagano mutui».
C’è da aggiungere che in quanto a rispetto e alle difficoltà economiche «la paura -ha precisato Giancarlo, parrucchiere-, oltre ad essere legata alle troppe spese da affrontare e al fatto che gli aiuti dallo Stato non sono stati sufficienti, è anche quella di avere perso delle clienti per via del lavoro nero che in questo periodo è stato portato avanti».