È soltanto la momentanea interruzione di una tradizione o l’inequivocabile segnale della perdita dell’identità stessa di una comunità? E dunque, rassegnarsi alla decadenza o correre ai ripari, affinché ciò non si verifichi più?
Questi sono gli interrogativi che alla vigilia della festa patronale di Palombaio in onore di Maria SS. Immacolata si stanno ponendo alcuni palmaristi. La tradizionale kermesse popolare, che fino all’anno scorso era uno sfavillio di luci e colori, questa volta ha subito una battuta d’arresto, a causa soprattutto dei pochi fondi raccolti tra i cittadini. E quindi, niente gruppi musicali, luminarie, fuochi d’artificio o altre forme di intrattenimento che hanno sempre arricchito il programma religioso della festa.
Gli unici festeggiamenti si terranno domenica 3 settembre, con la messa solenne alle ore 18,30 e a seguire la processione dell’immagine di Maria SS. Immacolata per le strade del paese, accompagnata dalla banda musicale con repertorio religioso.
Per il presidente del Comitato di quartiere, Dinuccio Lonardelli, la festa patronale ha smesso di essere l’evento più atteso dell’anno ed è su questo disinteresse che bisogna interrogarsi. “Mi permetto di suggerire di non fomentare polemiche verso l’amministrazione comunale o verso il comitato o verso altri”, scrive sui social. “Ricordo ancora una volta che la festa patronale è finanziata o si dovrebbe interamente finanziare con la raccolta di risorse cittadine e prima di dar sfogo a critiche distruttive, si rifletta pacatamente e ci si chieda perché questo è accaduto”.
Di altro avviso è il consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Dino Ciminiello, per il quale la comunità sta morendo a causa di scelte politiche infelici. Vale a dire, l’assenza di un programma di rivitalizzazione e promozione delle frazioni. “Il perché è accaduto non può ricadere sui soli cittadini”, commenta il grillino. “Dobbiamo assumerci tutti le responsabilità di scelte passate che oggi hanno portato al disinteresse, all’abbandono, al silenzio, al menefreghismo, all’incuria, al vandalismo e a tanto altro. Dobbiamo invertire la rotta, accorciando le distanze tra le istituzioni e i cittadini e da lì ricucire legami tra la gente che vorrà sempre più star assieme e fare festa, sorretti dalla politica”.