Da Valenzano a Noicattaro, passando per Cellammare, Capurso, fino a Bitetto. Erano queste le città in cui hanno i quattro della banda arrestati oggi nell’operazione “Crossover” della Polizia di Stato hanno operato dal 6 febbraio al 20 febbraio scorso.
In ogni città erano almeno due le macchine rubate ogni notte: Mercedes Classe A, Hunday Tucson, VW Golf, Pegeout 3008, Kia Sportage, Audi Q2 e una Hunday Santa Fe (da 51 mila euro) erano le predilette e in un solo mese ne hanno rubate almeno sedici per un valore di oltre 357 mila euro.
C’era il 32enne Antonio Bartolomeo, esperto nella commissione di furti d’auto, che guidava il gruppo nei sopralluoghi: le auto da rubare, le città da colpire con una precisione chirurgica. Il 31enne Michele Ruggiero e il 42enne Nicola Carelli, invece, erano quelli che materialmente effettuavano i furti e portavano via le auto scortandole fino al punto in cui venivano consegnate al ricettatore. In ultimo, l’incensurato 34enne Calogero Natale, era il trait-d’union che si occupava di portare le auto nel foggiano – soprattutto nelle zone di Stornarella e Cerignola – per la successiva cannibalizzazione.
L’attività d’indagine della Squadra di Polizia Giudiziaria è durata mesi ed è andata avanti con vecchi metodi: pedinamenti, osservazioni video e appostamenti in ascolto.
In una occasione, durante una riunione in una stazione di servizio di Bitonto i quattro discutevano sull’abbigliamento da utilizzare: Bartolomeo – sulla scorta della sua esperienza – suggeriva ai sodali di indossare scaldacollo scuri, di coprirsi per metà il volto. È da qui che parte anche una piccola discussione con uno degli altri tre che, invece, non “soffrendo” il freddo dice di essere stato apposta in un negozio di articoli sportivi per comprare un giubbotto che lo poteva coprire fino al naso, senza ricorso ad altro.
Una discussione ad alta voce, che faceva riferimento anche a borsoni in auto pieni di materiale atto a commettere i furti, che aveva destato la preoccupazione anche del proprietario della pompa di benzina che avvicinandosi li mette in guardia dicendo di abbassare il tono della voce perchè “Anche i muri hanno le orecchie”.
Mai affermazione fu più giusta. Gli agenti, poi, grazie ad un Gps sotto l’auto di uno dei quattro è riuscita ad avere informazioni su tutti gli spostamenti compiuti per i furti: ad ogni movimento fuori da Bitonto, sarebbe corrisposto un colpo.
In una occasione, proprio a fine febbraio, due coniugi mariottani si videro invadere la corsia da una Pegeout 3008 rubata poco prima (leggi qui: https://bit.ly/2E2kHoX). Marito e moglie, dopo l’incidente frontale, finirono in ospedale con sette giorni di prognosi, incolpevoli vittime dei banditi che cercavano di sfuggire all’inseguimento della Polizia. Il sinistro provocato dai due alla guida, fu occasione per sfuggire nelle campagne limitrofe, mentre la macchina rimase lì.
Ai quattro arrestati sono stati contestati a vario titoli i reati di furto, ricettazione, mentre a tutti è stato contestato l’articolo 416 per l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti d’auto.