Dal Coordinamento provinciale di Forza Italia riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La politica non può rimanere insensibile al grido di dolore degli operai dell’Om Carrelli di Bari.
Nei giorni scorsi, infatti, il senatore di Forza Italia, Francesco Amoruso, ha presentato una interrogazione parlamentare per sapere dal Governo Renzi cosa intenda fare per risolvere l’ormai annosa e dolorosa questione.
“Dal 1º luglio 2014, dopo la scadenza della cassa integrazione e dopo che i tempi per la soluzione della vertenza e per il possibile acquisto dello stabilimento da parte di un nuovo imprenditore si sono rivelati troppo lunghi, i 220 operai della Om Carrelli elevatori SpA della zona industriale di Bari, sono disoccupati”, principia il testo del coordinatore regionale azzurro. Che prosegue facendo un po’ di dettagliata cronistoria: “Om Carrelli è un’azienda in origine del gruppo Fiat, poi venduta al gruppo tedesco Kion, che decide in seguito di dismettere l’impianto prevedendo un accompagnamento all’uscita per i lavoratori e mettendo a disposizione, a tal fine, circa 7 milioni di euro. Inoltre, viene annunciato che una parte dei lavoratori baresi sarà trasferita presso lo stabilimento di Luzzara (Reggio Emilia), mentre un’altra parte andrà a lavorare in Germania. Alla fine gli spostamenti effettivi saranno appena 15”.
La disamina di Amoruso così continua: “Dopo 7 mesi di presidi dei lavoratori dinanzi ai cancelli dell’azienda, il 20 dicembre 2013 viene annunciato l’accordo; viene quindi istituito un tavolo di concertazione presso il Ministero dello sviluppo economico cui partecipa anche un possibile acquirente, la Metec SpA; il tesoretto messo a disposizione dal gruppo tedesco Kion verrà congelato per cofinanziare l’investimento che si dovrebbe realizzare a Bari; inoltre nel tempo si sono prospettate possibili acquisizioni da parte di vari imprenditori o aziende, sia italiani che stranieri, ma senza esito”.
Tenuto conto che Om Carrelli lavora per il 75 per cento per conto della Fiat e per il restante 25 per cento con altre case automobilistiche, è necessario che venga accolto “l’appello dei lavoratori, che, affinché l’azienda possa continuare a operare, chiedono che il capannone venga ceduto in comodato d’uso, cosicché non ricada il peso economico sull’acquirente, e la Regione Puglia si impegni a tutelare gli operai con un contratto di programma ed investendo risorse per la formazione”.
“Si chiede di sapere quali ulteriori iniziative di competenza i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali intendano assumere nel contesto delle vicende in corso per favorirne un positivo esito”, chiude il senatore Amoruso di Fi, incalzando senza infingimenti il Governo.
D’altronde, la tragedia dell’importante realtà imprenditoriale barese è lo specchio della crisi economica e industriale che sta vivendo l’intero territorio pugliese.
Lo sa bene il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che è intervenuto sul caso a giugno scorso, sottoponendolo all’attenzione del senatore Amoruso, affinché se ne occupasse il Parlamento: “Ringrazio Francesco Amoruso per la sensibilità che dimostra per i temi sociali e, in questo caso, per i dipendenti della Om Carrelli, tutte famiglie del nostro territorio per cui si annuncia un altro periodo di disagio a causa di una nuova tragedia sociale e pubblica”.
“La nostra terra sta soffrendo troppo e sta subendo, ingiustamente, eccessive penalizzazioni. Il distretto produttivo della nostra zona va riorganizzato, rivalutato, reso infrastrutturalmente operativo ed economicamente vantaggioso affinché sia appetibile agli investitori. Inoltre, in Puglia le tasse sono più elevate rispetto ad altre regioni e ciò non agevola per nulla la permanenza e la nascita delle imprese. Per la Om Carrelli è necessario che la Regione Puglia batta immediatamente un colpo e che la politica non perda tempo, ma si coalizzi senza barriere ideologiche, dalle pubbliche Amministrazioni territoriali (Comuni e Regione) al Governo centrale al fine di evitare una ulteriore sciagura e auspicando che le nostre famiglie possano ritrovare quella serenità che nessuno dovrebbe mai sottrarre loro.”, conclude accorato Damascelli.