Don Vito Piccinonna ha pensato bene di abbellire la cappella di San Nunzio Sulprizio molto cara ai bitontini che sostano in atteggiamento orante e contemplano un capolavoro d’arte cristiana
Dall’incudine all’altare, è stato giustamente detto del giovane operaio Nunzio Sulprizio (1817-1836). Il vescovo mons. Aurelio Marena era legato a Nunzio Sulprizio quale postulatore della sua causa di beatificazione, per questo motivo l’allora vescovo bitontino volle favorirne il culto nella diocesi di Bitonto con l’installazione di un pregevole gruppo marmoreo a lui dedicato nella Basilica dei Santi Medici.
Già Papa Pio IX il 9 luglio 1859 lo dichiarò eroico nelle sue virtù, quindi venerabile. Fu beatificato alla presenza di tutti i vescovi del mondo riuniti nel Concilio Vaticano II da Papa Paolo VI il primo dicembre 1963 e fu canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018.
Dal 2016 in occasione del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco il parroco-rettore don Vito Piccinonna pensò bene di abbellire la cappella del beato Nunzio Sulprizio molto cara ai bitontini eliminando una ringhiera bassa in alluminio dorata arricchendola con addobbi floreali e ben illuminata da faretti.
Oggi 5 maggio (giorno della sua nascita al cielo) ricorre nel calendario liturgico cattolico la memoria di San Sulprizio, il parroco-rettore nella cappella a lui dedicata fa mettere una lampada ad olio terracotta con due stoppini accesi profumati, e vengono celebrate le Sante Messe come segno di devozione e di ringraziamento considerato come il protettore degli operai e dei giovani.
Nel pregevole volume “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, vengono riportate notizie devozionali, artistiche e architettoniche del gruppo marmoreo raffigurante il giovane operaio Nunzio Sulprizio con il colonnello Felice Wochinger, esso è situato nella fiancata laterale lato est, vicino alla porta d’ingresso della Basilica, l’autore del volume è stato il prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, patrocinato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto e dal Comune di Bitonto Assessorato alla Cultura.
Il gruppo marmoreo è di una finezza meravigliosa fu commissionato nel 1973 dal vescovo Marena ed è opera dello scultore Mario Colonna di Bari, mentre i lavori edili furono affidati alla Ditta Edil Muzio Domenico. Si nota in piedi il giovane operaio in mistico colloquio con Dio, accanto ad un incudine, in basso poggia sul piedistallo un martello, inginocchiato di fronte a lui in atteggiamento di preghiera c’è il colonnello Felice Wochinger suo protettore, che dagli ospedali degli Incurabili di Napoli negli ultimi anni della vita lo accolse in casa sua e lo trattò come un figlio. Dai loro volti traspare la gioia e la felicità che si prova nel compimento del proprio dovere espressione della volontà divina e mezzo di santificazione.
Il gruppo marmoreo induce a contemplare un capolavoro d’arte cristiana di rara bellezza monumentale, e vuole indicare a livello etico e morale di aiutare, curare e assistere gli ammalati come dichiara la Gaudium et Spes “ogni uomo dovrà rendere conto a Dio per tutto quello che avrà fatto di bene o di male verso il prossimo”.
La città di Bitonto vanta di possedere nella Basilica dei Santi Medici un tesoro d’arte cristiana, dove riecheggia il gruppo marmoreo di San Nunzio Sulprizio alla base del piedistallo nella lucentezza dei marmi di granito di colore rosso imperiale con tratti rosa è venerato questo giovane Santo artigiano, che morì a soli 19 anni a Napoli a causa di una grave patologia ossea (gamba sinistra), è ricordato con la sua affermazione più ricorrente “Tutto il bene viene da Dio”, come affermavano anche i Santi Medici nella celeberrima preghiera taumaturgica greco-bizantina nel rito dell’incubatio.