Sono state scoperte nuove
strategie terapeutiche per la cura della leucemia
linfatica cronica, tumore del sangue più frequente, dai ricercatori del Laboratorio per le Scienze Ematologiche afferente alla sezione di Ematologia con Trapianto dell’Università di Bari,
diretta dalla prof.ssa Giorgina Specchia.
Tra i protagonisti, ci
sono due bitontini: il ricercatore Ezio
Minervini e il tecnico Mariella
Mattia.
Il recente e innovativo studio
ha già ottenuto i suoi primi riconoscimenti. Infatti, è stato pubblicato sulla
rivista internazionale Oncotarget.
«Grazie al consenso firmato dei pazienti in cura da noi –ci ha
spiegato il dott. Minervini-, abbiamo potuto
raccogliere dei campioni nel corso degli anni. La scoperta di un nuovo
approccio terapeutico è nata dal loro monitoraggio e dalla diffusione, da circa
due anni, e applicazione della tecnica conosciuta come droplet digital PCR».
Come altre malattie
oncoematologiche, la leucemia linfatica cronica è associata a mutazioni di geni
che definiscono la prognosi e la risposta al trattamento del paziente.
Grazie alla tecnica del
droplet digital PCR, i ricercatori hanno potuto individuare la mutazione del
gene NOTCH1 nella LLC che si manifesta molto frequentemente.
«Il carattere innovativo della nostra ricerca sta nell’aver dato ai
medici la possibilità di prevedere il decorso della malattia e intervenire sin
da quando suonano i primi campanelli d’allarme. Non tutti conoscono questa
tecnologia da noi adottata perché è in circolo da due anni e siamo i primi ad
averla applicata».
Non v’è ancora cura per la
leucemia, ma per lo meno con questa scoperta sarà possibile cronicizzare i
pazienti.
Per i ricercatori, questo
è un buon e ottimo traguardo raggiunto: «Lavoriamo
per questo, impegnandoci al massimo. I risultati si hanno nel tempo, mettendo
un mattone sull’altro. Tuttavia, alla fine di questo percorso, quello che
facciamo è ricompensato dal fatto di poter essere d’aiuto ai pazienti».
Durante questa ricerca,
diverse sono state le difficoltà affrontate: «La maggiore è stata quella della raccolta dei campioni visto che il
decorso della malattia analizzata nello specifico è molto lungo».
Non è questa la prima scoperta
fatta dalla sezione di Ematologia con Trapianto e numerosi sono stati i
riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Prezioso è il sostegno dell’A.I.L (Associazione
italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma), che, in questi giorni, è stata
presente nelle nostre piazze per la vendita delle stelle di Natale.
Per la fortuna di avere
sul nostro territorio gente capace e che ha voglia di superare ogni limite per
il bene di se stessi, ma, soprattutto, del prossimo, un plauso va ai ragazzi (dottori
e biologi) della sezione di Ematologia con Trapianto: la prof.ssa Giorgina Specchia, nonché direttore; il
coordinatore Francesco Albano; Ezio Minervini; Mariella Mattia; Angela Minervini; Luisa Anelli; Antonella Zagaria; Paola Casieri; Nicoletta Coccaro; Cosimo Cumbo; Giuseppina Tota; Luciana Impera; Paola Orsini; Claudia
Brunetti; Annamaria Giordano.