Nuova bufera nella politica pugliese.
Ieri, l’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio, leader del movimento Senso Civico, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, insieme a suo fratello Enzo.
I due, ora ai domiciliari, sono tra le sette persone destinatarie di misura cautelare (1 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi), su richiesta della Procura, perché indagate, a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Poche ore prima di essere arrestato, Alfonso Pisicchio si era dimesso dalla guida dell’agenzia per la Tecnologia della Puglia, spiegando che a fine mese avrebbe tentato di partecipare al bando per la direzione dell’accademia delle Belle Arti e temeva fossero cariche incompatibili.
Con le perquisizioni eseguite dalla guardia di finanza nel luglio 2020 si sarebbero acquisiti elementi circa il legame tra Bv-Tech e i fratelli Pisicchio, Enzo e Alfonsino. “In particolare si acquisivano degli elementi di prova sulla cui base si desumeva che i fratelli Pisicchio – si legge nelle carte dell’ordinanza – avevano anche ricevuto denaro da parte della Bv-Tech per il tramite della Progesi Spa, società controllata dalla Bv-Tech, e che ciò era avvenuto mediante un sistema di false fatturazioni, realizzato con complicità di Giovanni Riefoli”, un imprenditore di Barletta, “anch’egli in strettissimi rapporti con i fratelli Pisicchio”. A Riefoli sarebbero riconducibili le imprese Plus Innovation Srl (di cui è rappresentante legale) e Golem Plus Srl (amministratore di fatto).
In particolare “nel corso della perquisizione della sede della segreteria politica di Alfonsino Pisicchio, nella stanzia in uso a Enzo e Gabriella Pisicchio (sorella di Enzo e Alfonsino, non indagata, ndr), con particolare riferimento alla società Bv-Tech e ad altra società del suo Gruppo, la Progesi Spa, sono stati ritrovati numerosi documenti”: opuscoli con intestazioni Bv-Tech, un biglietto da visita di Raffaele Boccaro, presidente del CdA della Bv Tech, un “accordo quadro” tra la Progesi Spa e la Plus Innovation Srl, una scheda riguardante il finanziamento della Regione Puglia concesso alla Bv-Tech.
Nell’abitazione di Enzo Pisicchio, oltre ad altri documenti e prospetti, è stato ritrovato “denaro contante per un totale di 65 mila euro, raggruppato in 13 mazzette da 5 mila euro ciascuna”, “rinvenuto all’interno di due buste di carta e di un borsello, occultati in una busta per rifiuti, nascosta sul balcone adiacente la cucina”.
L’analisi degli elementi raccolti durante le perquisizioni consentirebbe di sostenere “che i due prospetti sarebbero in strettissima connessione tra loro perché il denaro proverrebbe dalla Bv-Tech e sarebbe arrivato nella disponibilità di Enzo Pisicchio attraverso un sistema di fatturazione di operazioni inesistenti tra la Progesi Spa (del Gruppo Bv-Tech) e la Plus Innovation Srl”. Dunque, la “Progesi avrebbe corrisposto denaro (indebitamente) alla famiglia Pisicchio, in cambio delle agevolazioni ottenute dalla Regione Puglia – è spiegato nelle carte dell’ordinanza -. Parte del denaro è stato rinvenuta nell’abitazione di Enzo, luogo scelto per occultare e mascherare la riconducibilità del denaro agli altri fratelli, verosimilmente perché ritenuto meno sospetto e quindi più sicuro”. Secondo gli inquirenti a Pisicchio “verosimilmente è stata consegnati in contanti la somma di 156.500 euro; tale somma si ricava sottraendo dalla maggiore somma di 196.00 (28 fatture incassate x 700,00) quella di 39.500 euro annotata come ‘a dare’ ”.
In una conversazione intercettata dagli inquirenti, inoltre, si farebbe riferimento ad un evento societario conviviale organizzato dalla Bv-Tech, a cui “avrebbe dovuto partecipare anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, previsto per la fine di gennaio 2020, che è stato poi annullato dagli stessi organizzatori”. Enzo Pisicchio avrebbe “appreso la notizia dell’annullamento non direttamente da Friuli (Saverio Friuli, indagato, non sottoposto a misura, ndr), ma dalla segreteria del presidente Emiliano: ‘avevamo fissato, ero andato insieme a Max (Massimiliano Antenore, ndr) a togliere il cappello alla segretaria di Emiliano’, ‘c’è l’appuntamento e dice che è annullato, eh cioè, non facciamo le cose a c…o!’”. “Questa circostanza lo ha infastidito molto – si riferisce nell’ordinanza -, infatti, nella conversazione, oltre al contenuto del citato ‘contratto di programma’, sono emerse le doglianze di Enzo Pisicchio, con toni abbastanza alterati, in virtù del fatto che la Bv – Tech non stesse rispettando gli impegni presi: ‘il contratto langue, e langue a morire!’, ‘Tutto ciò che ci siamo detti, non è successo un c…o!’”. Dunque, gli inquirenti riferiscono che sarebbe “evidente che Enzo Pisicchio si è lamentato con Friuli del fatto che, nonostante l’impegno dei fratelli in favore della Bv –Tech su più fronti, non stavano riscontrando gli aspettati ‘ritorni’. Enzo Pisicchio cita tutti gli ambiti in cui i fratelli si sarebbero esposti in prima persona sfruttando le loro posizioni e influenze. L’uso del plurale indica l’impegno dei fratelli, impegno verosimilmente non disinteressato, ma probabilmente contraccambiato sempre da un ‘ritorno’”. L’evento (annullato) a cui si fa riferimento nell’ordinanza viene commentato da Enzo Pisicchio “in funzione della prossima campagna elettorale di Alfonsino, evidenziando e dichiarando apertamente il suo ruolo di alter ego del fratello”.