“Ogni bambina ha il diritto di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche riguardo alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità”. Nell’art. 1 della Nuova Carta dei Diritti delle Bambine è sancito il principio fondamentale e il senso del documento: educare alla parità e al contrasto della violenza. La Carta s’ispira alla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989, e ruota attorno al principio della protezione in forme specifiche delle bambine e delle ragazze che, nel panorama dell’infanzia, possono rappresentare obiettivo di grave discriminazione. Su questo documento c’è stato l’impegno dell’amministrazione comunale, preso dall’assessore alle Pari Opportunità, Marianna Legista, con l’adozione della delibera in consiglio comunale, il 12 Luglio scorso, sulla Nuova Carta dei Diritti della Bambina.
Grande attenzione al documento è stata posta dalla Dirigente dell’I.C. “Don Tonino Bello”, Rosaria Giannetto. Le abbiamo rivolto alcune domande.
Quali sono le linee-guida del documento?
“La Carta deve essere letta come una premessa fondamentale per l’affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione. La versione originale della Carta dei Diritti della Bambina è stata presentata e approvata durante il Congresso della BPW Europa, tenutosi a Reykjavik nel 1997. A distanza di vent’anni essa conserva inalterato il proprio valore e significato”.
In che modo è coinvolto l’I.C. “Don Tonino Bello”?
“Faccio parte della FIDAPA – BPW da tempo e sono, in rappresentanza di quest’associazione, componente della Consulta Regionale Femminile. Ho voluto, quindi, proporre al Consiglio d’istituto l’adozione di questo documento e il suo inserimento nel PTOF d’istituto, per renderla parte integrante dello stesso, nella visione di una scuola che si fa carico delle differenze di genere, che imposta la sua azione educativa e didattica in modo, non da annullarle (la differenza è sempre un valore e una risorsa), ma da non farle diventare discriminazioni che possano condizionare o limitare le scelte e la vita di una ragazza o ragazzo e l’esplicazione più piena della sua personalità. Il Consiglio di Istituto, con il suo presidente Pino Toscano, ha accolto la mia proposta con entusiasmo. Ringrazio, per la collaborazione, l’Amministrazione Comunale nelle persone dell’Assessore Marianna Legista e dei delegati sindaco, Marida Milo e Arcangelo Putignano e Mariella Pastoressa, presidente FIDAPA BPW Sezione di Bitonto”.
Cosa cambia nella scuola?
“Auspico che la Carta dei diritti della Bambina, sia affissa in tutte le classi, in tutte le case dei nostri alunni e che, nelle pratiche quotidiane, i docenti e i genitori si uniformino ai principi della Carta e valorizzino, in ogni occasione, i talenti, le idee e la personalità di ogni ragazza e ragazzo a prescindere dal genere”.
I principi fondamentali, dunque, sono fissati, attendiamo le ratifiche dei vari Stati e soprattutto la maturazione della coscienza di un diritto elementare di convivenza civile.