Nelle ultime ore sono scattate le manette per il pregiudicato
bitontino 35enne Domenico Leovino,
esponente dell’ormai disciolto clan dei “Modugno”, protagonista negli ultimi
anni della guerra di mala in città. L’ordinanza di custodia cautelare è stata
emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della
Repubblica di Bari. Leovino è accusato di resistenza a pubblico ufficiale porto
e detenzione di arma clandestina e detenzione di munizioni da guerra.
I fatti risalgono al primo pomeriggio dello scorso 16 dicembre
quando Leovino, per sfuggire ad un controllo dei Carabinieri, provocò un
pericoloso inseguimento per le vie del centro, tra lo stupore e l’incredulità della
gente, nonostante gli uomini dell’Arma gli avessero ripetutamente intimato l’alt.
La fuga si concluse con l’abbandono dell’auto, una Peugeot 307, su un marciapiede
di via Cervelli, incastrata tra la vetrina di un esercizio commerciale ed un
fioriera, e la fuga a piedi per le strade del centro. Nel liberarsi dalla
vettura, Leovino uscì dal finestrino perdendo però, dalla cintola dei
pantaloni, una pistola, una semi automatica calibro 9, carica e pronta a far
fuoco, rinvenuta nei controlli successivi sul sedile dell’automobile.
Il pregiudicato è stato riconosciuto anche grazie all’ausilio
delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che hanno ripreso
tutti i momenti della sua fuga a piedi.