Quell’anziana, incontrata solo un
paio di giorni fa nel supermarket, non va lasciata assolutamente sola.
Notatala subito all’interno del
supermercato, anche perché alla ricerca dei beni di prima necessità più
economici, una volta arrivata nei pressi della cassa, ha esibito solo una mozzarella e
due panini, cibo che le dovrebbe durare chissà per quanti giorni…
È riuscita a pagare il conto con gli
ultimi spiccioli della pensione non certo lauta, che, dopo anni di fatica, le
viene concessa e che, per di più, comincia a scarseggiare quando alla fine del
mese manca ancora parecchio.
Sicuramente, ce ne saranno altri
concittadini ancora, forse messi ancora peggio, ma nel terzo millennio non è
possibile che facciano una vita così grama.
Quello degli anziani è il problema, infatti,
più misconosciuto e tra i più urgenti da risolvere, vista anche la violenza
della nostra comunità, che spesso prende di mira queste persone fragili.
Ormai, sempre più frequenti in città
i casi in cui gli anziani vivono in condizioni di marginalità e disagio.
E a tutto questo si aggiunga la
minaccia delle patologie classiche che attanagliano la fase dell’invecchiamento.
Tutto dovrebbe farci riflettere. Certo, sappiamo che non è facile tenere sotto
controllo tutti i casi presenti in città, ma servizi sociali e onlus, che già
fanno tanto, dovrebbero monitorare ulteriormente la grave situazione.
Ai piedi di Palazzo Gentile, spesso,
c’è una fila interminabile di bisognosi, che non sempre, però, lo sono per
davvero.
Forse i sussidi destinati a chi povero proprio non
è potrebbero essere rivolti a quelle persone ormai ghermite dalla miseria…