Una giornata tra la ricca vegetazione e i bei paesaggi della Lama Balice, gli ipogei e le prelibatezze culinarie della nostra gastronomia.
È, in estrema sintesi, quella che martedì hanno passato, in occasione della Giornata Mondiale del rifugiato, i sedici nuclei familiari ospiti del progetto Siproimi (acronimo di Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, l’ex Sprar, per intenderci). Sedici nuclei familiari al cui interno ci sono 21 minori, di cui quattro sono nati a Bari (tre solo nell’ultimo mese). Gente proveniente da diversi paesi. In gran parte dal continente africano, ma anche dal Medio Oriente.
«Quello di oggi è un momento di spensieratezza e di relax di cui loro hanno bisogno, date le difficoltà che affrontano quotidianamente. Per loro, questa giornata è anche un momento di grande riscatto» ci spiega Rossella Fanelli, psicologa e responsabile del Siproimi a Bitonto, descrivendo tutte le attività svolte dalla cooperativa Auxilium per gli ospiti, dagli obbligatori corsi di lingua italiana alla primissima accoglienza delle famiglie che arrivano, dal supporto psicologico all’assistenza in tutte le incombenze burocratiche, passando, ovviamente, per l’assistenza in campo sanitario e scolastico.
Senza dimenticare corsi di formazione per aiutarli nell’inserimento lavorativo e, quindi, nell’integrazione.
«Tutte attività che funzionano. Noi offriamo tanto. Offriamo tutti gli strumenti possibili nei mesi in cui sono ospiti da noi. Ma pretendiamo da loro tanto altro» sottolinea Fanelli, evidenziando come, alla base della riuscita di tutto ciò, c’è la sinergia con il Comune di Bitonto.
«Ho avuto modo di conoscere e apprezzare il lavoro, silenzioso ma prezioso, di questi operatori ed è giusto che si conosca» aggiunge Angela Scolamacchia, asssessore con delega al Siproimi: «Grazie a loro, le famiglie riescono ad integrarsi e a diventare parte integrante della nostra comunità. È necessario che si sappia che, a Bitonto, c’è questo sistema di accoglienza gestito da professionisti».
La Giornata Mondiale del rifugiato, ricordiamo, è una ricorrenza annuale istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di chi fugge da guerre e persecuzioni, lasciandosi alle spalle gli affetti e tutto ciò che, un tempo, era parte della sua vita.