Il
titolo è già una bella cartolina pubblicitaria: “Nella città
delle arti”.
Si
chiama così il lungo reportage che l’edizione barese di “Repubblica” ha riservato ieri alla nostra città, andando alla scoperta dei
luoghi e delle storie nascoste nei palazzi del nostro Borgo antico.
A
fare da Cicerone e da Virgilio è stato Nicola Pice,
già sindaco dal 1998 al 2008, ma soprattutto attento studioso del
nostro territorio e della nostra storia.
Il
viaggio nella città delle arti, in quella Bitonto mai stata parte
della Magna Grecia bensì peuceta, caduta in disgrazia dopo il
sostegno ad Annibale nella guerra contro i Romani, ma in grado in
quei tempi lontanissimi addirittura di stampare moneta propria,
parte, si sviluppa e concentra nel Centro storico.
Pieno
di “chiese-portagioie” come quella di santa Maria delle
Vergini, dove c’è una tela attribuita a Paolo Veronese. La chiesa di san Francesco d’Assisi, più comunemente detta “La scarpa”in onore dei monaci, quei Frati minori, famosi perché portavano
le scarpe. Il Purgatorio. San Gaetano e il suo soffitto dipinto da Carlo Rosa. La cattedrale, “che vanta il romanico più bello di
Puglia – si legge nell’articolo – e dove il portale è una
bibbia dei poveri, una muta praedicatio per il popolo che non sapeva
leggere e scrivere”.
Ma
qui, nella nostra città vecchia, ci vantiamo anche di aver dato i
natali a Tommaso Traetta, a Francesco Speranza, di mostrare il palazzo Sylos-Calò, Alburqueque, Sylos-Sersale, Palazzo Vulpano,
Palazzo Rogadeo con il sedile di sant’Anna, il museo Diocesano, la
Galleria nazionale “De Vanna”, il museo della cività contadina.
E anche, seppur non nella parte antica ma in pieno centro, il Museo
archeologico.
Benvenuti
a Bitonto, insomma, “dove a fine Ottocento – sottolinea il
reportage – vicino al liceo classico Sylos, si trasferirono i
contadini che fino ad allora avevano abitato accanto ai padroni in
centro. E dove i signori della grossa borghesia, Ferrara, Pannone e
Gentile, costruirono le loro case”.
Eccoci
a Bitonto, allora. Che si vuole candidare a Capitale della cultura
per il 2019.