«Ho fatto un sopralluogo nell’area mercatale tra via Salvemini e via Diego Gentile, in quei manufatti che ospitano quelli che dovrebbero essere servizi igienici. Sono entrata e, dietro cassette di frutta e verdura accatastate, c’era un tizio intento a farsi di robaccia. Sono subito uscita temendo per la mia incolumità. I commercianti nei dintorni hanno subito capito la situazione».
A raccontare l’episodio, nell’ultima seduta del consiglio comunale di Bitonto, la consigliera di opposizione Carmela Rossiello (Fratelli d’Italia).
«In quelle aree mercatali c’è tanto degrado e poca igiene» denuncia Rossiello, sottolineando l’esistenza di leggi che impongono la presenza di servizi igienici in zone adibite a mercato all’aperto e chiedendo entro quanto sarà ripristinata la funzionalità di quelle strutture cilindriche che di igienico non hanno proprio nulla.
Per comprendere il problema bisogna tornare indietro di circa venti anni, quando, durante l’amministrazione Pice, furono realizzati dei bagni pubblici in due piazze adibite a mercato rionale: lì, appunto, e in piazza Caduti del Terrorismo.
Nascevano per assicurare la necessaria presenza di servizi igienici. Ma, nonostante i buoni propositi, quelle strutture dall’estetica discutibile sin da subito si sono rivelate inadatte e, in assenza di manutenzione, sono diventate luogo di degrado.
In piazza Caduti del Terrorismo, a rimediare all’errore, fu il Giro d’Italia del 2010, il cui percorso interessò la zona. Quei bagni sarebbero stati un brutto bigliettino da visita, per cui l’amministrazione Valla optò per l’abbattimento. Sopravvissero quelli di via Pastoressa, oggetto delle osservazioni della consigliera meloniana.
Osservazioni che trovano d’accordo l’assessore Cosimo Bonasia: «Quei cilindri sono obbrobriosi. Faremo un sopralluogo e, nel caso, daremo mandato per la demolizione. E, in vista di una riqualificazione della piazza, penseremo a bagni chimici».
Ancora più drastico, il consigliere di maggioranza Emanuele Avellis (Strada in Comune) che bolla le quattro aree mercatali di Bitonto (le due citate, l’area di piazza Isabella d’Aragona e il mercato settimanale di via Berlinguer) come un “errore fatto 40 anni fa”: «Il problema è a monte. Quei mercati non dovevano essere mai realizzati in zone ad alto traffico veicolare. L’igiene era zero e tale è rimasto. Si tentò di trovare soluzione a quegli orrori con quei bagni. Fu una soluzione giusta nel principio, che si è rivelata uno sbaglio, perché ci sarebbe voluto anche un servizio di pulizia e manutenzione».
Per Avellis, quelle aree mercatali oggi hanno perso senso: «Perché non chiuderle pensando ad agevolazioni a quei pochi commercianti per aprire negozi? Oppure perché non pensiamo ad un mercato coperto ben attrezzato che racchiuda i quattro mercati all’aperto?».
Soluzione che riporta alla mente dei bitontini più attempati la struttura che sorgeva fino al 1972 su piazza XX Settembre.
Dall’opposizione, Carmela Rossiello si dice d’accordo ricordando che, però, con quell’obiettivo nacque l’area del Mercato Agroalimentare di via La Malfa, oggi inutilizzata, perché nessuno volle andare in un sito così lontano dal centro urbano: «Lo potremmo fare nell’area tra via Urbano e via 4 Novembre».
«Lì abbiamo pensato a un park and ride» risponde Bonasia, provocando l’immediata reazione di Rossiello che annuncia una dura opposizione, perché comporterebbe un maggiore inquinamento in un’area dove sorge una scuola dell’infanzia.