Ieri sera, dopo una lunga e straziante maiattia, ha chiuso gli occhi Vincenzo Delvino. Sindacalista di lungo corso, è stato anche protaginista della vita politica cittadina, essendo stato segretario di Rifondazione comunista, candidato sindaco e assessore al comune di Bitonto. Pubblichiamo di seguito la commovente lettera delle figlie Dania e Rosa.
“Caro papà, mi hai insegnato tante cose tranne come vivere senza di te. Mi manchi, tanto. Ci siamo parlati con il cuore e vi assicuro che il silenzio sa fare rumore più delle parole. Amare significa lasciare andare. La malattia non mi ha portato via mio padre, me lo ha restituito. L’amore che ho provato in questi mesi, l’intensità i un amore, non è paragonabile a tutta una vita. Si può vivere cento anni e non conoscere mai fino in fondo una persona. Noi in questi mesi ti abbiamo conosciuto nella tua fragilità, ci hai fatto capire cos’è la forza, il coraggio, la tempra di un eroe, la resistenza, come si rinasce dopo le più grandi tempeste del cuore.
Alcuni potrebbero pensare che la malattia ce lo ha tolto, invece ce lo ha restituito. Libero da tutte le catene che la società impone, libero di farsi vedere, libero di non nascondersi più dietro la dura scorza, libero di essere sè stesso, libero di amare con gli occhi, con le mani, con i baci infiniti, ci è stata data la possibilità di conoscere profondamente l’autenticità dell’anima come nemmeno in una vita intera, noi abbiamo avuto questo grande privilegio. Abbiamo visto papà, abbiamo vissuto una vita intensa degna di Dio, una vita così piena di amore, non sarà mai una vita sprecata. E dire che sei stato pure un personaggio pubblico, impegnato ognora nella difesa della verità e nel perseguimento della giustizia… Credo che questo sia stato il cardine della sua stessa esistenza, che lo ha portato tante volte ad avere forti discussioni. La rabbia spesso era sintomo di rispetto non ricevuto, di umiliazioni, di accuse vili ed infamanti. La coerenza di Vincenzo si è realizzata anche nel suo percorso di malattia. È stato generoso, ha lottato per noi, anche se era senza forze, anche se il dolore era più forte. Ci hai insegnato la forza dirompente che spiazza tutti e lascia increduli. Hai sfidato la morte senza paura, con il coraggio di un guerriero ma senza armi, giusto, leale come sempre. Quando gli eravamo accanto, era lui a sorridere, ci teneva la mano e ci dava speranza, a volte era lui a confortare noi: che forza d’animo, papà.
Da piccole, ci hai sostenute e preso in braccio alzandoci verso il cielo, ora siamo noi a sollevarti verso la libertà, la pace che ti meriti.
Le tue bimbe ti ameranno sempre e ti ringraziano per i doni non materiali. Ti ameremo per l’eternità, le tue bimbe”.