Dall’Associazione Mowgli e da VogliAmo Bitonto Pulita riceviamo e pubblichiamo.
Egregio ass. Cosimo Bonasia, circa il Cedrus atlantica presente in piazza Marconi(e non Cedrus libani, avendo il C. atlantica un portamento conico-piramidale con una chiara e ben presente cima apicale, mentre il C. libani un portamento conico a candelabro con la parte apicale della chioma appiattita) l’associazione Mowgli unitamente al movimento di liberi cittadini VogliAMO Bitonto Pulita constata la tempestività nel voler affrontare la ‘quaestio’ con l’ausilio di soggetti competenti in materia.
In merito a ciò una domanda risulta spontanea: vi è stata consulenza di tecnici esperti nell’eseguire le errate operazioni di capitozzatura sugli alberi presenti delle nostre vie? Oppure per i tagli “olivicoli” a cui sono stati sottoposti i lecci in villa, in Piazza Roma a Mariotto o in Piazza milite ignoto a Palombaio? L’assenza di “forum interattivi” non permise di salvare un esemplare di Cedrus atlantica in piazza Padre Pio, tagliato nell’indifferenza più totale. In questo caso, l’impatto dei ‘social network’ ha portato ad assumere una decisione sensata. La nostra volontà è che da questo momento, in netta discontinuità col passato, ci si avvalga di esperti, metodi e tecniche specialistiche che rappresenterebbero un supporto valido nella scelta giusta per il continuo mantenimento del verde urbano.
Col fine di un’auspicata e piena collaborazione con gli enti, teniamo a informarla sulla salute del cedrus in oggetto con un ulteriore parere tecnico del Dottore Forestale Claudio Gravinese. A seguito dell’ispezione si è potuto constatare visivamente che: Fortunatamente, non risultano sollevamenti della zolla relativa all’apparato radicale; il fusto appare diritto (e non obliquo verso destra); il lampione sembra sia stato inglobato dal ritidoma dell’albero, il che significa che i due sono stati a contatto per alcuni anni. a sostegno delle dette osservazioni sono state realizzate alcune fotografie che dimostrano l’effettivo portamento diritto del fusto. Pur non ritenuta indispensabile nel caso specifico, una valida interpretazione dell’albero finalizzata alla quantificazione del rischio di cedimento e alla messa a punto di tutte le pratiche colturali, anche attuando il consolidamento del fusto ottenuto dall’intirantaggio, può risultare necessaria alla messa in sicurezza di tali esemplari”.