Inizierà il 6 Aprile, davanti al giudice del tribunale di Trani, il processo a carico di Vito e Domenico Di Dio -della “Srl Di Dio”- accusati della morte sul lavoro dei bitontini Nicola e Vincenzo Rizzi.
L’8 aprile 2014-lo ricordiamo- le maestranze della società bitontina “Rizzi Ecologia Snc” erano intervenute per lavori di bonifica della vasca dell’impresa ittica, sita nella zona industriale di Molfetta. Secondo quanto stabilito dall’esame autoptico, Nicola e Vincenzo Rizzi morirono sommersi dalle acque derivanti dalla lavorazione dei prodotti ittici, che riempirono la cisterna mentre i due stavano cercando di recuperare il tombino d’ispezione caduto lì. Il ciclo di lavorazione dell’ittica Di Dio, dunque, non fu sospeso nel corso dei lavori, consentendo così che nella cisterna potessero riversarsi le acque luride della lavorazione del pesce. Nicola Rizzi riuscì solo a salvare dalla morte uno dei due figli, Alessio.
L’accusa dei Di Dio, dunque, è di omicidio colposo e violazione di alcune norme in tema di sicurezza sul lavoro.
Nessuno dei due imputati ha chiesto di esser giudicato col rito abbreviato e il giudice per l’udienza preliminare, Maria Grazia Caserta, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Antonio Savasta, titolare del fascicolo d’indagini.
Nell’ambito dell’udienza preliminare, l’avvocato Leonardo Iannone si è costituito parte civile a nome dei familiari delle due vittime e di Alessio Rizzi (l’altro figlio di Nicola), che quel giorno fu salvato proprio dal padre.