«Ho dato alla Cei la disponibilità ad accogliere alcuni immigrati sbarcati dalla nave “Diciotti”. Nelle prossime ore sapremo quanti saranno. Anch’io ritengo che su quella nave si sia consumata una delle pagine più tristi della storia del nostro tempo. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza di umanità».
A parlare così è monsignor Francesco Savino, vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio che ha dato la sua disponibilità alla Conferenza Episcopale Italiana ad accogliere alcuni immigrati sbarcati dalla nave “Diciotti”, la nave sbarcata in Sicilia dopo vari giorni in cui è stato negato l’attracco nei porti italiani.
A riportare la notizia sono stati Ansa e Corriere della Calabria, che hanno riportato la contrarietà espressa dal religioso bitontino verso il comportamento del governo italiano: «Sono profondamente convinto che la questione dell’immigrazione va affrontata dall’intera Europa, ma non si possono strumentalizzare gli immigrati per fini politici o per pura propaganda. Non si può giocare sulla pelle, sulla vita degli immigrati. È in gioco la civiltà e direi anche una democrazia più responsabile. Non è buonismo ma è una questione di democrazia. È chiaro che l’accoglienza senza integrazione è fallimentare. L’accoglienza è una sfida e per un cristiano è anche una questione di fedeltà al Vangelo, che va preso nella sua totalità».
Il vescovo Savino, ricordando che gli immigrati non vengono in Italia in crociera, ma fuggono da Paesi dove ci sono guerre, fame e persecuzione, lasciando anche gli affetti più cari, sottolinea che la Diocesi di Cassano ha nell’anno scorso aperto due centri per immigrati minori non accompagnati e ha accolto, nell’ambito del progetto Cei “Corridoi Umanitari” due famiglie eritree che sono ospitate a Morano Calabro presso la Parrocchia S. Maria Maddalena: «Il sogno che ci abita è vivere una chiesa tutta missionaria e inclusiva. L’inclusione è una sfida e anche un’opportunità, sia per lo Stato che per la Chiesa. L’immigrazione è una strada per realizzare la convivialità delle differenze».